domenica 10 aprile 2022

LA TRAVERSATA DELL'OASI ( Amore disperato )

 



          Vorrei parlare con te : è lo stesso con Dio....








NON VOGLIO AMARTI PIU' DA QUESTA NOTTE


Non voglio amarti più. D questa notte

riconquisto i miei sogni. Armate vinte

fermavano la fuga per bruciare

e sottrarre al nemico le bandiere.


Sarò leggera. Non dovrò soffrire

se non in quel momento. Così fa

la volpe che bloccata alla tagliola

coi denti si strappa la zampa.



                                        ***


MISTERO DEI MISTERI E' PERCHE' IO AMI IL TUO NOME


Mistero dei misteri è perché io ami il tuo nome,

tu, uomo come gli altri, certo non il migliore,

non il più bello, forse, non so se il più geniale.

Parli, ma i tuoi seguaci poi se ne vanno a casa.


Il filo non si spezza per me, per la tua assenza,

dentro di me la voce continua quando taci.

Ti ascolto giorno e notte. Sai, le tue parole

non sono quelle che rivolgi agli altri.



                                     ***


PENSANDO A TE SI MISCHIA L'OGGI AL SEMPRE


Pensando a te si mischia l'oggi al sempre,

le scie si confondono, è un beato

nastro di Mobius che sfida la morte.

L'esterno si fa interno,  e viceversa.


Se ti carezzo, dove può fermarsi

la nostra pelle? Un'acqua tumultuosa

vidi al Québec, nessuno seppe dirmi

se erano fiumi in congiunzione, o il mare.



                                         ***


NON CHIEDERMI PAROLE, OGGI NON BASTANO


Non chiedermi parole, oggi non bastano.

Stanno nei dizionari : sia pure imprevedibili

nei loro incastri, sono consunte voci.

E' sempre un prevedibile déjà vu.


Vorrei parlare con te - è lo stesso con Dio -

tramite segni umbratili di nervi,

elettrici messaggi che la psiche

trae dal cuore dell'universo.


Un fremere d'antenne, un disegno di danza,

un infinitesimo battere di ciglia,

la musica - ultrasuono che nemmeno

immaginava Bach.



                                       ***


ENTRO IN QUESTO AMORE COME IN UNA CATTEDRALE


Entro in questo amore come in una cattedrale,

come in un ventre oscuro di balena.

Mi risucchia un'eco di mare, e dalle grandi volte

scende un corale antico che è fuso alla mia voce.


Tu, scelto a caso dalla sorte, ora sei l'unico,

il padre, il figlio, l'angelo e il demonio.

Mii immergo a fondo in te, il più essenziale abbraccio

e le tue labbra restano evanescenti sogni.


Prima di entrare nella grande navata,

vivevo lieta, ero contenta di poco.

Ma il tuo fascio di luce, come un'immensa spada,

relega nel nulla tutto quanto non sei.



                         Maria Luisa Spaziani  da   La traversata dell'oasi




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