domenica 3 aprile 2022

FAR FINTA DI ESSERE SANI

 


                                             Vorrei farvi vedere le cose di questo mondo...




IL NUMERO MILLE


Svegliato anche stanotte da molte parole

prendere Tavor, En, Rivotril

il consiglio di novecentonovantanove dottori

mi fermo al numero mille

che non li consiglia


mio padre è morto a sessantun anni

" grazie all'insonnia"

mi ha detto ridendo anche in punto di morte

" li ho fottuti tutti :

ho campato cent'anni !"

e poi è morto vivo

cosa piuttosto rara

e rideva anche da morto


spegnere con potenti sonniferi

ogni stralcio di vitalità

soffocare sul nascere ogni domanda scomoda

del corvaccio di dentro

spenti in pace orrenda

accomodàti in orribile cimitero vivente

aprirò una farmacia ( qualcuno mi presti tre milioni )

per gonfiare le mie tasche

con le vostre stronzate


però portate la ricetta.



                                          ***


IO VORREI


Costretto a cercare la bellezza

nei più oscuri anfratti

ringraziare di essere vivo

uomo in vita a caccia di tutti i segreti nascosti

il più bello dei giochi scovarli tutti

e perderli un passo dopo


io vorrei farvi ascoltare la voce del gatto

farvi vedere le cose di questo mondo

mettervi in casa un ospite inatteso

vorrei dirvi della mia amica Angela

angelo volato via

del mio fratello gay

che quando mi ha detto di esserlo

era più rosso del fuoco

" tranquillo, amico mio,

tu sei gay

e io sono poeta

certe cose in certi ambienti è meglio tacerle

e di certo

tra le due

la più scandalosa è la poesia".



                                                ***


PRECIPITO


in scrittura rapida

ripida

spietata

a precipizio rotolare

nell'umida gioia

di gioie ai più sconosciute


un pollo arrosto mangiato in tua compagnia

mi ricorda che non dio

né Dio

né nessun santissimo nome

si nasconde tra tutti questi ossicini nel piatto

e neanche in quelli fuori dai piatti

ma una Cosa informe che dà forma a tutte le cose

e nel plasmare perenne

di certo tiene in poco conto tutta la cattiveria nostra

e anche la presunta a lei attribuita.




                    Christian  Tito   da    Tutti questi ossicini nel piatto



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