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TU SARAI POETA
Nel giro breve di un giorno d'inverno
ebbe fortuna e scherno.
Piccole mani lo incoronarono
con un serto di salici
nell'aula gelida del convento.
Ma per poco la gloria
lo strinse sul sagrato:
sposo bambino al vento
che brucia le arenarie.
La luce cinse il mattino
con un cerchio di fuoco.
Compitava le rime al borbottìo
della brace, la testa sui quaderni
in una nicchia del camino.
***
IL GUADO
Restano poche frasi,
le più turpi, e il sapore
delle unghie nella bocca.
Resta nella vita quest'afa
che ci soffoca, il tempo
insensato tra due estati.
Il torrente era carico di libellule,
le acque basse e rapide,
un solco tra due regni,
un confine, un segno.
Fu un sogno breve, sonno
di banditi, poi l'inverno, la neve,
la vecchiezza e i colpi alle reni
più fitti.
***
PIANTO ANTICO
I vecchi hanno il pianto facile.
In pieno meriggio
in un nascondiglio della casa vuota
scoppiano in lacrime seduti.
Li coglie di sorpresa
una disperazione infinita.
Portano alle labbra uno spicchio
secco di pera, la polpa
di un fico cotto sulle tegole.
Anche un sorso d'acqua
può spegnere una crisi
e la visita di una lumachina.
***
DENTRO IL BOSCO
Dentro il bosco perché si lagna
il riccio della sua libertà?
Lo carezzo col calcagno,
lo schiaccio di tenerezza.
***
LAPIDE
Non è un orto
o un giardino
il cimitero
dove io sono sepolto.
E' un luogo assorto,
un muro.
Ogni bene è scontato,
ogni debito pagato
e il nome tutelato.
Mio amico, fratello,
contami i vecchi giochi,
il fumo, i fuochi antichi.
Prendi di me l'effigie,
le rughe, la fuliggine.
Non è un orto
o un giardino
il cimitero dove io sono sepolto.
E' un regno spento, muto.
Quell'amore è perduto.
Qui la festa è finita.
Leonardo Sinisgalli da L'età della luna
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