venerdì 1 aprile 2022

INEDITI CON OMBRELLI

 



                                                              A. Renoir  -  Gli ombrelli





AZOTOFISSAZIONE


Tu sei fatta di corpo

e confini con l'aria :

un passo più in là ed è vapore.


Qui dentro si sta comodi e fa caldo

fuori invece c'è un vento

che ti estirpa dalle ore


una specie di sintesi poetica

che interrompe la prosa della carne.


Ed ecco l'istante dei licheni

la pazienza delle muffe

che risalgono i pori in cerca degli zuccheri,

e i batteri, coinquilini

di questa tua nuova disabitazione,


questo gocciolare azoto

per primaverili freschezze

di trifogli.



                                                ***


RITRATTO DI COPPIA


Ci sono molte fotografie di noi due

e in ognuna tu sorridi.


Nessuno guardandole potrebbe immaginare

le tue grida, questa notte

mentre provavo

a trapparmi da te.



                                             ***


DALLA PENSILINA


Ogni arrivo - se lo guardi bene - è una partenza

chi si abbraccia nel saluto non sa

di salutare un arrivo.


E di solito è nel ritorno che

chi si vede nei vetri ha più paura

di abbracciare uno sconosciuto.


Perché anche tornare è andare

in un posto che non c'era.



                                           ***


BOTTIGLIE PER NAUFRAGHI


Le parole che non trovi

sono tutte in certi uomini

impegnati a coltivare interi alfabeti d'aria.


E anche se nel posto dove vivono

l'unica acqua è quella della pioggia

loro si affidano a certe bottiglie per i naufraghi,


che se non s'infrangono prima

c'è il rischio che possano perfino

dissetare.



                                          ***


UNA SEMPLICE FACCENDA DI VENTO


Il fatto di insistere a innaffiare parole

sperando che fioriscano

in caldi succedanei della vita,


il timido scostare un po' la pelle

per guardare oltre la gabbia delle vertebre

l'insistente dischiudersi di vuoti,


e per finire la carne, tua corta rincorsa

verso un dirupo di orologi

che ti proiettano su gradini di vapore

per depositi di volti che non parlano.


Che altro dire se non che

ti manca il talento della foglia

che ospita una nuvola sul palmo

e ti appoggia fra i denti acini di aria.


Così, ti fermi qui a bere un caffè e guardi

il gioco del vento con le briciole del corpo

di chi passa e non fa più in tempo

a poggiare il piede a terra,


arabesco di polvere nell'aria

che agli occhi - un po'- dà fastidio.




                       Massimiliano  Damaggio    Inediti




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