venerdì 11 febbraio 2022

LE NOTTI DI BORGES

 


                                                                  Musica per i sogni...





L 'alba mi coglie sull'angolo deserto di

una strada; sono sopravvissuto alla notte.


Le notti sono onde altere ; ombre di tenebra

blu, dalle cime incombenti, cariche d'ogni

sfumatura del bottino abissale, di cose

incredibili e desiderabili.


Le notti offrono sempre regali e

rifiuti,  cose metà cedute, metà trattenute,

gioie con un emisfero cupo. E' così che si

comportano le notti, te lo giuro.


I flutti, quella volta, mi hanno lasciato i

soliti relitti, i consueti detriti: qualche

amico aborrito per parlare, musica per i

sogni, e il fumo di ceneri amare. Cose del

tutto inutili per un cuore affamato.


La grande ondata ha portato te.


Parole, parole qualsiasi, la tua risata ; e tu

così pigramente, così incessantemente

bella. Abbiamo parlato e tu hai

dimenticato le parole.


L' alba disastrosa mi coglie in una strada

deserta della mia città.


Il tuo profilo che si volta e si allontana, i

suoni che compongono il tuo nome,la

cadenza della tua risata : ecco gli

splendenti giocattoli che mi hai lasciato.


Li osservo nella luce nascente, li perdo, li

ritrovo; li descrivo ai pochi cani randagi, alle

poche stelle randagie dell'alba.


La tua vita ricca e oscura...


Devo raggiungerti in qualche maniera :

metto via gli splendenti giocattoli che mi

hai lasciato, voglio il tuo sguardo nascosto,

il tuo vero sorriso, quel sorriso beffardo e

solitario che il tuo impassibile specchio

conosce.




                 Jorge Luis Borges  a  Beatriz Bibiloni Webster  Bullrich



2 commenti:

  1. Bella, sembra di sentire il rumore della mareggiata notturna leggendo questa poesia

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  2. Sono d'accordo con te.
    Del resto abbiamo a che fare con un poeta ( scrittore, saggista, filosofo, traduttore, accademico ) che non è uno qualsiasi...

    Bella sia la tua notte, anche senza mareggiata ( suppongo!!!! ).

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