Musica per i sogni...
L 'alba mi coglie sull'angolo deserto di
una strada; sono sopravvissuto alla notte.
Le notti sono onde altere ; ombre di tenebra
blu, dalle cime incombenti, cariche d'ogni
sfumatura del bottino abissale, di cose
incredibili e desiderabili.
Le notti offrono sempre regali e
rifiuti, cose metà cedute, metà trattenute,
gioie con un emisfero cupo. E' così che si
comportano le notti, te lo giuro.
I flutti, quella volta, mi hanno lasciato i
soliti relitti, i consueti detriti: qualche
amico aborrito per parlare, musica per i
sogni, e il fumo di ceneri amare. Cose del
tutto inutili per un cuore affamato.
La grande ondata ha portato te.
Parole, parole qualsiasi, la tua risata ; e tu
così pigramente, così incessantemente
bella. Abbiamo parlato e tu hai
dimenticato le parole.
L' alba disastrosa mi coglie in una strada
deserta della mia città.
Il tuo profilo che si volta e si allontana, i
suoni che compongono il tuo nome,la
cadenza della tua risata : ecco gli
splendenti giocattoli che mi hai lasciato.
Li osservo nella luce nascente, li perdo, li
ritrovo; li descrivo ai pochi cani randagi, alle
poche stelle randagie dell'alba.
La tua vita ricca e oscura...
Devo raggiungerti in qualche maniera :
metto via gli splendenti giocattoli che mi
hai lasciato, voglio il tuo sguardo nascosto,
il tuo vero sorriso, quel sorriso beffardo e
solitario che il tuo impassibile specchio
conosce.
Jorge Luis Borges a Beatriz Bibiloni Webster Bullrich
Bella, sembra di sentire il rumore della mareggiata notturna leggendo questa poesia
RispondiEliminaSono d'accordo con te.
RispondiEliminaDel resto abbiamo a che fare con un poeta ( scrittore, saggista, filosofo, traduttore, accademico ) che non è uno qualsiasi...
Bella sia la tua notte, anche senza mareggiata ( suppongo!!!! ).