giovedì 4 agosto 2022

VENEZIA IN VERTICALE PER MADDALENA

 


                                                             Io sono l'oggi immortale...





I CORPI NEGLI ANNI


I corpi negli anni, questo fa curiose le mie mani

alla ricerca di età diverse

voglio toccarli tutti, gli altri

con i loro mondi di pelle.

Solo la pelle risponde alla domanda sul tempo.

Il corpo sa di cose non mie

dove si entra con educazione

togliendosi le scarpe;

ore ed ore in un letto a carezzarsi

le schiene, muri di vertebre

e la colonna è un'autostrada

dei tuoi anni di ieri

a cui non ho partecipato.


Ma se ti volti nel buio e ci guardiamo

allora ho un nome

io sono l'oggi immortale.



                                                ***


NOTIZIE


Il signore del posto calpesta le spighe

al suo passaggio è un ritiro di lucertole,

per ogni specie d'albero o arbusto

il suo richiamo

nel vento morbido del pomeriggio.

Anche quest'anno

la fiaccolata che si fa ogni anno.

Una notte invece i cinghiali

hanno mangiato tutti i meloni dell'orto,

se ne parla a Bolgheri e a Castagneto.



                                             ***


MORE


I piccoli volevano andare alla secca delle more

che si chiama così perché c'era un torrente.

Ora bisogna badare agli scorpioni,

camminare con il bastone avanti

nel deserto di scheletri d'insetto.

Ma i piccoli sono diventati padri

e alla secca non ci va più nessuno

non si raccolgono le more nel roveto,

non è nemmeno un cimitero

ormai forse è scomparsa in un imbuto.



                                               ***


PACE


A volte pare che alcuni luoghi

non era vero che c'erano.

Ti sbagli - dice la madre

non siamo mai andati lì, non esiste.

Quella radura inabitata o la scogliera

dove pensavo a cadere

non bisogna mostrarle, si deve

insabbiare come gli adulti

che non dicono mai niente.

Non bisogna indicare le persone

le imperfezioni della pelle,

meglio sarebbe stare sempre lì

prima dei fatti, sull'orlo dei nervi

cercare la pace.



                                        ***


FRATELLI


Mi arrampicavo sull'albero di fico

e un giorno l'odore repellente

della sua malattia mi spaventò;

noi della compagnia abbiamo tolto

lo sporco con un legno e urlavamo

che la linfa sapeva di fegato

e il gioco era di spingervi addosso

il più debole di tutti

il pianto muto di quei rami

solo alcuni lo hanno avvertito;

covavo in quel tempo la mia malattia.




                      Maddalena  Lotter   da     Verticale



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