domenica 28 agosto 2022

IL SOLSTIZIO DI ROBERTO DEIDIER

 


                                     Nell'occhiello ti chiedo a voce bassa di tornare...




MUSA


I


Lo vedo, sei imbronciata e la ragione

resta dalla tua parte per intero.

Le parole disperse in prospettive

di segni scialbi, echi senza enigmi;

di questo vuoto immagini eloquenti,

talmente chiare da non dire nulla.



                                       ***


VI


Il passato mi trattiene per mano,

nel sonno mi congiunge con il sogno.

Al mattino dispensa adrenalina

e il presente senza te si dimena

come un gatto accecato, perso il cibo.

Se solo guardo avanti tu non torni:

il tuo silenzio ha un sapore di fine,

la tua lingua un mistero da evitare.



                                       ***


XIII


Non ho che questi versi da intrecciarti.

Stasera il fondo urbano s'è rappreso

in un murale senza proporzione

come un secolo storto, come un fiore

rimasto a galleggiare sull'oceano.

Da un palazzo si affaccia un volto enorme

ma non può minacciarti ed è incompiuto.

La mezzanotte è soltanto un'illusione.

Mentre aspetto in questa casa sottile,

sono il guardiano che nascosto compie

l'ultima ronda e incauto già s'avverte

oltre la porta di sentirti ancora

diteggiare il morso d'una poesia.

Per te m'inventerei un alfabeto,

ma arriva solo un suono di sirena.

M' accosto al legno scuro, nell'occhiello

ti chiedo a voce bassa di tornare.



                                         ***


INCONTRO IN DIFFERITA


Nessuno di noi ha rotto il silenzio,

i segreti scambiati già da un pezzo.

E' una voragine di secoli arrabbiati

finiti sotto un fuoco straniero.

Non ci viene in soccorso alcun versetto.

Abbiamo scordato i ritornelli

dei nostri inni chiusi in un juke - box.

Non so in che lingua mi vorrai parlare,

se lo farai. E soprattutto non so

se vivi ancora nella stessa casa

o sei venuto dall'altra parte della gabbia.





                    Roberto  Deidier  da    Solstizio



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