/ E' nostro questo cielo d'acciaio / che non finge / Eden e non concede smarrimenti / è nostro ed è morale il cielo / che non promette scampo dalla terra, / proprio perché sulla terra non c'è / scampo da noi nella vita . ( E. P. )
Ripensavo la gioia, il tuo alimento,
ti guardavo i capelli, il viso chiuso
e intento sul giornale dove ho finito
anch'io di leggere, rimanendo escluso
a te seduto accanto sul tuo filobus.
Ho le prove - potrei gridarlo ai giudici -
che non mi hai visto porterò le prove
fino che campo, che la capacità del mio pensiero
nemmeno con la forza dello sguardo
di un estraneo passeggero sopra il filobus
sa arrivare a sfiorarti.
***
Sarà ora di chiudere - amore -
che smetta di fare la guardia al cemento
tra piazza Tricolore e via Bellini
di coprirmi la faccia col giornale
quando ferma la E, di attraversare
obliquo la tua strada, di patire
anche a passarci in treno
in fondo a via Argonne
vicino alla tua casa.
***
Che ci portiamo addosso il nostro peso
lo so, che schermaglia d'amore è adattamento,
guizzo, resistenza necessaria perché
baci la nostra storia, i nostri uomo - donna
non solo all'ombra dei parchi
l'imparo ora, forse.
Oh, ma scompagina come il vento
freddo di viale Piave i giorni scorsi, e spaura,
quanto di me non solo porto
sulle spalle, ma mi tocca travasare
adattare al tuo fusto flessibile
e scontroso.
Io che speravo
necessario e sufficiente solo il fiore
che affiora, tocco con le carezze oltre che il tuo
fusto flessibile lo specchio la certezza
di come insufficiente sia il mio amore
per la tua capacità di comprenderlo;
per la tua capacità di comprenderlo
come sia immane il mio bisogno d'amore.
***
Se domani ti arrivano dei fiori
sbagli se pensi a me ( io sbaglio se
penso che il tuo pensiero a me si possa
volgere, come il volto tuo serrato
con mani troppo docili a carpire
quando sulle tue labbra m'era dato
baci dalla città ) non so che fiori
siano : te li ha mandati per amore
d'amore uno incontrato in trattoria
dove le mie parole spesso s'urtano
con la gente di faccia.
Che figura
t'ho data, quali fiori può accordare
nella scelta all'immagine riflessa
di te?
Non devi amarmi se ti sbriciolo
una tovaglietta lisa : e non mi ami.
***
A dirli questi mesi sembra agevole
con il margine di rischio necessario
a chiamare la vita col suo nome:
primavera invocata tempestiva
fu tempesta, e in vista della terra
il naufragio balordo; giugno vissi
per rassegnarmi a perderti; è di luglio
la più cupa speranza di riuscire
a fare della morte un'abitudine.
Elio Pagliarani da Tutte le poesie - 1946, 2005
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