Te l'aspettavi di vivere in un'altra vita?
Solo una volta ho visto piangere
mio padre, una sola al principio
della sua tenebra e mai più.
Piangere come piange chi si oppone
da solo alla vita che si disfa
inclemente, ormai paurosa.
Nessun armistizio nella discesa
nessun risanamento a portata.
Solo io che mento sul futuro.
***
Oscuramente so
che il posto dove sei adesso
è qui, nella mia camera da letto
a picco sul Prato di sotto
e sulla valle dove i nostri morti
erano vivi prima di noi.
***
Ora oscuramente
sento che il tuo corpo non è solo
quello che tra i vivi dicevi corpo
ma come tra i morti si dice stare
sospeso tra infimus e futurus
qui nella camera dove sei morto.
***
Alla fine, lui non la voleva più.
Era solo intenerito dal fulgore
di lei nuda, sbiancando ormai
rimorsi, godimento e fine.
Come altre volte, aveva sentito
il tempo passargli avanti e le cose finire
senza doverlo dire davvero.
Brutta cosa la viltà, aveva pensato.
***
Ti aspettavi di vivere in un'altra vita?
Come se l'abitudine non fosse stare
tra i debiti e le gemme...
non fosse così o se con me tu fossi
davvero cattiva
non l'avresti detto, compatendomi
" non sei fatto per le cose leggere".
***
C'è chi fa come fanno i serpenti
e lascia intera la pelle dalla testa
alla coda per tornare prima
di ogni adulta tribolazione
- mi avevi detto una sera dal cuore
del tuo assedio privato.
Magari non sarà felice, ma forse
spensierato, almeno un po'
- avevi aggiunto con pudore.
Antonio Riccardi da Tormenti della cattività
Great blog
RispondiEliminaPlease read my post
RispondiEliminaGrazie della visita. Verrò presto a vedere il tuo blog.
RispondiEliminaDi mio padre ora ricordo più che altro i sorrisi. Che a volte ritrovo nei miei.
RispondiEliminaCiao, Frida
Che bel ricordo!
RispondiEliminaIo ho in mente ( e ho un senso di nostalgia e di rimorso ) i bigliettini che mio padre mi scriveva per parlarmi ( dato che avevamo un dialogo difficile ) e che io - allora non leggevo ...
Cosa darei adesso per sapere cosa voleva dirmi!