martedì 30 agosto 2022

I TORMENTI DELLA CATTIVITA' PER ANTONIO

 


                                                      Te l'aspettavi di vivere in un'altra vita?




Solo una volta ho visto piangere

 mio padre, una sola al principio

della sua tenebra e mai più.

Piangere come piange chi si oppone

da solo alla vita che si disfa

inclemente, ormai paurosa.

Nessun armistizio nella discesa

nessun risanamento a portata.

Solo io che mento sul futuro.



                                         ***


Oscuramente so

che il posto dove sei adesso

è qui, nella mia camera da letto


a picco sul Prato di sotto

e sulla valle dove i nostri morti

erano vivi prima di noi.



                                           ***


Ora oscuramente 

sento che il tuo corpo non è solo

quello che tra i vivi dicevi corpo


ma come tra i morti si dice stare

sospeso tra infimus e futurus

qui nella camera dove sei morto.



                                           ***


Alla fine, lui non la voleva più.

Era solo intenerito dal fulgore

di lei nuda, sbiancando ormai

rimorsi, godimento e fine.

Come altre volte, aveva sentito

il tempo passargli avanti e le cose finire

senza doverlo dire davvero.

Brutta cosa la viltà, aveva pensato.



                                         ***


Ti aspettavi di vivere in un'altra vita?

Come se l'abitudine non fosse stare

tra i debiti e le gemme...


non fosse così o se con me tu fossi

davvero cattiva

non l'avresti detto, compatendomi

"  non sei fatto per le cose leggere".



                                          ***


C'è chi fa come fanno i serpenti

e lascia intera la pelle dalla testa

alla coda per tornare prima

di ogni adulta tribolazione

- mi avevi detto una sera dal cuore

del tuo assedio privato.

Magari non sarà felice, ma forse

spensierato, almeno un po'

- avevi aggiunto con pudore.




                 Antonio  Riccardi   da   Tormenti della cattività



5 commenti:

  1. Grazie della visita. Verrò presto a vedere il tuo blog.

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  2. Di mio padre ora ricordo più che altro i sorrisi. Che a volte ritrovo nei miei.
    Ciao, Frida

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  3. Che bel ricordo!
    Io ho in mente ( e ho un senso di nostalgia e di rimorso ) i bigliettini che mio padre mi scriveva per parlarmi ( dato che avevamo un dialogo difficile ) e che io - allora non leggevo ...
    Cosa darei adesso per sapere cosa voleva dirmi!

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