Cosa sanno dire le mani...
Il paese delle cose amate
tenue, che non traballa
ai colpi di vento
o di tosse. E' un futuro
di mese in mese,
giorno che discopre
ciò che la notte solleva.
***
Vedo tutto farsi aria
aria le mani, le dita
aria le carezze
il bosco, il recinto
regni intoccabili
in cui chiudi i pensieri
e ne fai rami appesi
al vento delle soglie.
***
Era un nido,
spazzature comprese.
Lenzuola derise
dal frettoloso amore.
E il lavandino
a muro
per pisciare.
***
Quale sarà mai l'alfabeto
delle carezze? Cosa possono
sanno dire le mani
aperte o semichiuse
sul diario della carne,
sulla copertina della pelle?
***
A quale parte del cuore
appartiene il tuo disegno,
la pellicola del disonore
che metti alle cose
che tocchi, alle fasi
del pensiero, al tuo gioco
rischioso, ai gesti
col doppio fondo
che s'attacca al fuoco.
***
E' quando decidi
infine l'abbandono,
lasciarti andare
senza troppo
interrogare
te stesso,
progetto animale
tessuto d'ordine naturale.
Fabrizio Cavallaro da Di seconda virtù
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