(...) Per Freud l'inconscio è l'unica fonte del Male, per Jung è anche il luogo della guarigione, ma per questo occorre aprire un dialogo - che può essere anche rischioso - con la sua parte tenebrosa, che l'autore definisce " Ombra"; ciò in quanto la radice del Male sta nell'unilateralità psichica, mentre la salvezza nella totalità che comprende tutti gli aspetti della psiche, anche quelli considerati negativi. L'ambivalenza di Dio è scissa in un'immagine di padre buono e, nello stesso tempo, di padre cattivo. Il Diavolo è - invece - la personificazione dell'Ombra che racchiude in sé tutti gli aspetti oscuri della personalità. L' Ombra corrisponde all'inconscio freudiano perché collegata alla rimozione ma - in aggiunta - coincide anche con una dimensione collettiva assoluta del Bene e del Male che ogni individuo vivrà attraverso i vissuti della propria infanzia. Mentre per Freud prendere il coscienza del Male ( che per lui è rappresentato dagli aspetti inconsci distruttivi ) ha l'effetto di neutralizzare o quantomeno di ridimensionare " il negativo", per Jung l'elaborazione consapevole dell' Ombra ( quindi del Male che c'è in noi stessi) non la neutralizza, ma segna l'inizio di un processo di ampliamento della personalità dovuto all'integrazione di aspetti del Sé prima rimossi e autonomi .(...)
Giuseppe Motta da Breve discorso sul Male
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