domenica 28 agosto 2022

POESIE DI NICOLA VITALE


 

                                                             Nicola Vitale - Arcobaleno




Aspettarsi di tutto lascia libero il campo

delle pretese di salvezza.

Costringe a pesare le parole

prima di aver detto troppo

aprirsi a un ingombrante silenzio

che rilancia l'onda lunga degli sguardi.

Qui, rarefatti i progetti,

i nodi del cuore allentati,

sembrano esauriti gli argomenti,

l'indecisa sostanza della mente

smette di fare domande.

E' quasi l'alba

gli estremi cardinali esitano

nella parzialità della notte.



                                         ***


Sai di non poter passare

tra le cose consuete

senza aver dato e ricevuto

un nome.

Ma nel buio della notte

senza conferme d'altro

mi sento più vicino al mare e alle montagne

che l'estate ammiravo.

Non si potrebbe dire di più

di quella lontananza

che dal sonno ripropone la città.



                                           ***


Prova a chiamare al telefono una donna

che non sa perché chiami.

Ti risponde dalla terrazza un abisso

e vedi che lassù le cose hanno altri nomi

i sorrisi altri significati.

Richiamerà per dirti quanto è vicina al cielo

e in controluce pare circonfusa di aspettative,

di speranze non suffragate.

Come possiamo solo cominciare

se non sappiamo che i complementari

possono nascondere i contrari?

Non sono le lingue diverse la difficoltà

ma l'esserci arrogati diritti di nascita

che non ci spettano.

Io uomo, lei donna a tutti gli effetti

col suo corollario di maternità.

Lei bella donna coi tacchi

io viceversa in preda all'ansia

dello scadere dei termini.

Io capovolto e speculare

in preda a una natura insidiosa vorrei toccarle

i punti prediletti

poi faccio progetti di vecchiaia.

Non ne veniamo a capo:

siamo troppo previdenti

troppo informati su tutto.



                                           ***


56 anni, non li ricordo tutti

trascorsi senza permesso

qualcuno perduto in bancarotta

e già stornato.

Non mi sembra vero questo tempo che pesa

sulle irreali mattine d'estate

che cominciano a raffreddarsi

mutando di colore le foglie.

Sarà tempo perso quello

delle stagioni che cambiano?

Silenzi che tergiversano

senza reale comprensione delle cose,

sospettandone l'immenso brulicare.



                                       ***


Un errore,due errori, tre errori

dovremmo con calma ricapitolare

tacere un po', fare il punto.

Non parlare : ascolta.

Non ci sono soluzioni sulla carta

sembra svanito il segnale,

il monitor non risponde.

Guarda nel nulla.




                     Nicola  Vitale    da   Chilometri da casa




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