Tu dovevi. Avresti dovuto. Dovevi
Siamo come il glicine,
aggrappati ad una casa
che nessuno sa.
Non ho imparato a tremare
come si deve.
Io so il tuo fianco
andare via al mattino
tra i fiori finti nei vasi.
Certi amori devo stare
nel buio dei portici
ma poi ritornano,
senza stagioni.
***
Dovevo avere vent'anni
per essere l'animale
che va a nascondersi nel tuo petto
come i cani che vanno a morire
in stanze appartate.
Tu dovevi. Avresti dovuto.
Dovevi.
***
Non ti sei mai conosciuto
se per un attimo
non sei morto.
Gli animali si scelgono.
Noi siamo stati indicati
ai caselli
delle autostrade,
nelle zone di sosta.
Apri tutti gli infissi
inginòcchiati
dove l'erba è bagnata.
Non hai mai amato
se per un attimo
non sei morto.
***
Avevo imparato a non addormentarmi
casomai qualcuno avesse avuto bisogno,
casomai la casa avesse voluto portarmi altre ombre
oltre a quelle che mi cercavano ogni notte.
Sono ancora qui a non chiudere gli occhi,
sacerdotessa delle cose
che vogliono essere guardate,
che di giorno non ci sono.
Martina Abbondanza da Il giorno tutto
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