domenica 5 dicembre 2021

UOMO ALLA FINESTRA

 


                                            G. Caillebotte - Giovane uomo ala finestra




E' difficile stabilire un confine

tra quello che si vede - una pianura

un palo della luce una macchia di bosco

e quello che si immagina

o ritorna dopo lunga

frequentazione identico com'era

alla mente passiva ;

ma sarà nebbia, nube o fumo di camino

quello che sale dalla valle risolvendosi

in una vaga profezia di luce e vista

in nuce e ridondanza fosca di

sconfinamenti

da visione a visione

nel ricordo o nell'immaginazione?



                                                   ***


Non capita spesso che dalla mia finestra

la luna bassa abbia quel colore

tra il giallo e l'arancione,

esattamente quel colore

che ha il lampione qui sotto,

i due molto più simili tra loro

grazie anche all'indulgenza

di una notte serena, non turbata

da silenzi fittizi e considerazioni

che premono talvolta

dal profilo umano della vita,

vita che di per sé invece insiste

a voler farsi riconoscere

fra le altre cose

in certe casuali rispondenze di colori.



                                          ***


Durerà pochissimo la fascia di sole

che  in orizzonte fa brillare

la seconda schiera di colline

lasciando spenta la prima

e più vicina a noi.

E infatti è alle nostre spalle

che il sole in due minuti nel frattempo

è tramontato lasciandoci di guardia

all'ombra della terra.



                                            ***


Sempre la sofferenza si trasforma

in qualcosa di sacro

sempre che siamo in grado di domarla

o assottigliarla come fa la terra

quando si chiama fuori

solo distribuendo i suoi tormenti

a ogni filo d'erba

perché restituisca inavvertitamente

la sua penosa pena al vento

che la libra sul prato e la trascende

come ogni cosa quando si affida al vento.




                     Stefano Dal Bianco       Inediti




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