Se anche una cosa senza vita può infine morire...
Comunque sia, non si riesce mai a finire.
Di provare. C'è stato e c'è troppo da fare,
ancora troppo: dallo specchio nell'angolo
su cui riflettere appena, ai vestiti lasciati
al declino più assorto di una piega.
Di cose fatte non se ne fanno poi tante :
si aspetta sempre che succeda dell'altro
per dare un nome nuovo a un vecchio nome -
per rimettere sull'ultimo momento
le lancette di un orologio che non si muove.
***
Ridire al alta voce
nomi comuni di cose ancora mie
pronunciarli con lentezza
e un'inflessione disattenta
di piacere
dicendo ci sono
coniugare un luogo un tempo due persone.
***
Constatazione di un oggetto
che non sia nuovamente
anomalia della memoria
la sola cosa che resista
al pensiero e non si muova
per finire dubbiosa
in un punto della mente
così interrogativo.
Io mi chiedo cosa resti senza me
di questa cosa, per quanto
debba ancora servire -
se anche una cosa senza vita
possa infine morire.
Diego Bertelli da Si lasciano cadere
Grande Gigi Proietti, anche lui non finisce ma conclude comunque 👏👏
RispondiEliminaHo già avuto modo di dire in questa sede che spesso è più difficile per me trovare video pertinenti all'argomento che non poesie. E questo è uno di quei casi : dopo molto girovagare per il web ho optato per per questa pièce di Proietti ( sempre un gran Maestro) che fu già di Petrolini, sperando di fare cosa gradita.
RispondiEliminaGrazie a te per la visita e il commento.
Lo scritto mi fa ricadere il pensiero sulle mie cose spesso gelosamente custodite, ordinate, conservate, elencate. Anche con figli avrebbero fatto sicuremente brutta fine, ma senza? Ancora peggio. Ma che senso avrà, tanto, tutto questo consevare senza me a scartabellare e far riaffiorare ricordi, emozioni, immagini, istanti? A chi potrà mai servire un evocare di memoria sbiadito spesso a me stesso?
RispondiElimina"Io mi chiedo cosa resti senza me di questa cosa".
Inizio a non chiedermelo più.