Gustave Courbet - Puits noir
Sono entrata nel bosco.
E ho ascoltato.
Come dal fondo di un lontano secolo
suona il linguaggio della pioggia, delle verdi facce.
Ho cercato d'intenderlo
ma non potevo più.
Betulle sottili incontravo, e bianche e morte.
Sotto i piedi calcavo erba come nervi sottili.
Nel bosco mi son trattenuta, ho ascoltato.
Continuamente gocciava, continuamente
lacci agili e verdi oscillavano per impiccare.
Maria Banus trad. Andrea Zanzotto
io invece nel bosco sento la Vita fluire.
RispondiEliminaForse nel bosco sentiamo amplificato solo quello che abbiamo dentro.
Ciao Frida, buona giornata
Nella simbologia analitica ( e non solo ), il bosco è visto come qualcosa di intricato, buio, a volte spaventevole, un luogo dove si perde la strada. Nelle fiabe, i pericoli sono sempre localizzati in quell'ambiente... Basti pensare a Cappuccetto Rosso,a Pollicino e a tante altre...
RispondiEliminaE poi basta citare Dante che - a metà della sua vita - " si trovò in una selva oscura.." ( in questo caso simboleggiante il peccato ).
Mi fa molto piacere invece che tu - andando contro corrente - viva l'esperienza boschiva come positiva nel suo fluire di vita e di sentimenti ( pur con le loro complicanze, fatiche e contraddizioni ); un luogo che ha sì zone d'ombra , ma anche radure e ampi spazi di verde dove potersi rilassare e godere del panorama che ci sta intorno...
E' vero tuttavia quello che dici: il bosco è quello che abbiamo dentro!
Buona giornata anche a te!