mercoledì 1 dicembre 2021

IL BOSCO DI MARIA

 


                                                         Gustave Courbet -  Puits noir





Sono entrata nel bosco.

E ho ascoltato.

Come dal fondo di un lontano secolo

suona il linguaggio della pioggia, delle verdi facce.


Ho cercato d'intenderlo

ma non potevo più.

Betulle sottili incontravo, e bianche e morte.

Sotto i piedi calcavo erba come nervi sottili.


Nel bosco mi son trattenuta, ho ascoltato.

Continuamente gocciava, continuamente

lacci agili e verdi oscillavano per impiccare.




                         Maria Banus    trad. Andrea Zanzotto



2 commenti:

  1. io invece nel bosco sento la Vita fluire.
    Forse nel bosco sentiamo amplificato solo quello che abbiamo dentro.
    Ciao Frida, buona giornata

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  2. Nella simbologia analitica ( e non solo ), il bosco è visto come qualcosa di intricato, buio, a volte spaventevole, un luogo dove si perde la strada. Nelle fiabe, i pericoli sono sempre localizzati in quell'ambiente... Basti pensare a Cappuccetto Rosso,a Pollicino e a tante altre...
    E poi basta citare Dante che - a metà della sua vita - " si trovò in una selva oscura.." ( in questo caso simboleggiante il peccato ).

    Mi fa molto piacere invece che tu - andando contro corrente - viva l'esperienza boschiva come positiva nel suo fluire di vita e di sentimenti ( pur con le loro complicanze, fatiche e contraddizioni ); un luogo che ha sì zone d'ombra , ma anche radure e ampi spazi di verde dove potersi rilassare e godere del panorama che ci sta intorno...

    E' vero tuttavia quello che dici: il bosco è quello che abbiamo dentro!

    Buona giornata anche a te!

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