mercoledì 1 dicembre 2021

UNA SIBILLA PER SEAMUS

 


                                                             Vittore Carpaccio - Sibilla





La mia lingua si mosse, un cardine che ruota e si distende.

Le dissi : " Che ne sarà di noi?"

E  come acqua scordata in un pozzo si scrolla

a un'esplosione mattutina


o una crepa fila al culmine del tetto,

lei cominciò a parlare.

" Credo che la nostra essenza sia destinata a cambiare.

Cani assediati. Regressi al rango di sauri. Vite formicolanti.


Salvo che il perdono trovi nerbo e voce,

salvo che l'albero elmato e sanguinante

rinverdisca e apra gemme come pugni di infanti,

e il magma infetto covi


ninfe splendenti... La mia gente pensa ai soldi

e parla del tempo. Trivelle cullano il suo avvenire

su singoli avidi steli. Il silenzio

si è addensato nelle eco - sonde dei pescherecci.


La terra su cui a lungo abbiamo posato l'orecchio

è spellata o callosa, nelle sue viscere

bivacca un presagio sacrilego.

La nostra isola è piena di rumori sconsolati ".




                             Seamus  Heaney    Trad. di Sonzogni - Guzzo 



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