L' ultima leggenda a cui ho creduto seriamente
era che ci saremmo rincontrati tutti
da qualche altra parte
io, mio nonno Gino e quel ragazzo
della scuola finito sul giornale
e alla domanda se ci sarebbe stata anche la mia gatta
qualcuno a catechismo
rispondeva no, perché le manca l'anima.
Io le avrei dato la mia
pur di rivederla viva scodinzolare
e il padre del mio amico divorziato? Nemmeno lui,
vive nel peccato. C' è un senso ferreo
nelle regole.
Ma almeno nelle leggende mi sarebbe piaciuto
che " tutti" significasse tutti.
***
REFERTO
Tachicardia sinusale
complessi prematuri ventricolari a coppia
lesione transmurale anteriore
infarto acuto precoce
derivazioni laterali coinvolte
è la formula con cui il cuore si ferma
e qualcuno decide
che finisce così la tua storia
in tre righe di elettrocardiogramma
e uno scarabocchio di firma.
***
Un bene autentico
avrebbe richiesto un impegno
qualcosa di cui non sarebbero stati capaci
allora, e neanche mai
tutta la loro certezza stava
in un errore. Allacciarsi senza un perché
era più di quel che potevano
rispondendo a un magnetismo, a un meccanismo
si dicevano, crudele e perfetto.
Ma ammetterlo agli altri era
orientarsi nell'assurdo. Così rinunciavano
precocemente alla bussola
di un cuore, infierivano su corpi non all'altezza
si degradavano con incerta,
ma reciproca soddisfazione.
Crescevano nell'esperienza.
***
Ancora sul sagrato
l'unico maschio superstite
recupera il suo spirito:
" Dovremmo trovarci alle cresime,
per i battesimi, altroché morte
e cimiteri! " il gomito
scatta contro la mia costola
come una fiocina. " Colpa di voi
poeti che non partorite figli
ma libri.
***
Meglio essere in troppi
che stare soli in una panca
della chiesa, così ci affolliamo
come i piccioni sotto i balconi,
serriamo le fila, stiamo vicini
perché siamo in pochi
sperando che il mucchio
impedisca alla valanga di colpirci.
Matteo Zattoni da I figli che non tornano
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