mercoledì 29 dicembre 2021

L' ODIO DI WISLAWA

 


In un momento storico in cui il  mondo sembra dar sfogo a un'immane e collettiva rissa ( acuita dalla pandemia ),che sembra stravolgere sia le relazioni personali che a livello sociale ( per non parlare di quello politico ! ), forse non è male soffermarci a riflettere su questa poesia che sembra più che mai attuale...




" L' amore e l'odio non sono ciechi, bensì accecati dal fuoco che covano dentro " . F. Nietzsche





Guardate com'è sempre efficiente,

come si mantiene in forma

nel nostro secolo l'odio.

Con quanta facilità supera gli ostacoli.

Come gli è facile avventarsi, agguantare.


Non è come gli altri sentimenti,

insieme più vecchi e più giovani di loro.

Da solo genera le cause

che lo fanno nascere.

Se si addormenta, il suo non è mai un sonno eterno.

L'insonnia non lo indebolisce, ma lo rafforza.


Religione o non religione -

purché ci si inginocchi per il via.

Patria o no -

perché si scatti alla partenza.

Anche la giustizia va bene all'inizio.

Poi corre tutto solo.

L'odio. L'odio.

Una smorfia di estasi amorosa

gli deforma il viso.


Oh, quegli altri sentimenti -

malaticci e fiacchi.

Da  quando la fratellanza

può contare sulle folle?

La compassione è mai

giunta prima al traguardo ?

Il dubbio quanti volenterosi trascina?

Lui solo trascina, che sa il fatto suo.


Capace, sveglio, molto laborioso.

Occorre dire quante canzoni ha composto?

Quante pagine ha scritto nei libri di storia ?


Quanti tappeti umani ha disteso

su quante piazze, stadi?


Diciamoci la verità:

sa creare bellezza.

Splendidi i suoi bagliori nella notte nera.

Magnifiche le nubi degli scoppi nell'alba rosata.

Innegabile è il pathos delle rovine

e l'umorismo grasso

della colonna che vigorosa le sovrasta.


E' un maestro nel contrasto

tra fracasso e silenzio,

tra sangue rosso e neve bianca.

E  soprattutto non lo annoia mai

il motivo del lindo carnefice

sopra la vittima insozzata.


In ogni istante è pronto a nuovi compiti.

Se deve aspettare, aspetterà.

Lo dicono cieco. Cieco?

Ha la vista acuta del cecchino

e guarda risoluto al futuro

- lui solo.




            Wislawa  Szymborska     da    Elogio dei sogni



Nessun commento:

Posta un commento