domenica 26 luglio 2020

SOSTE E PERCORSI DI CHIARA




                          Sembra così semplice - vegetale- il senso della fatica...



DI CHIAR- AZIONE

Fu una sensazione particolare,
un fagiolo. Mi credevo malato,
sottoterra sforzavo la gravità,
dovevo solo nascere. Il calore
non era statico, ché trasformavo
in varco energie intorno transeunti.
Mi dico forte nell'attesa verde.

Ora so che qualcuno mi ha visto,
un dolce attimo memorabile,
la prima luce diretta, un paradiso.
La sorpresa che dovesse affondare
dentro tutto il mio essere, ascoso.
Il primo colpo di vento, crudele.
Mi dico debole, impressionata.

Sembra così semplice, vegetale
il senso della fatica. Affioro
appena e capisco : nell'aria
un procedere diverso si prospetta,
altri lavori, sebbene fiorirò
queste stesse radici. Allo scoperto
sto uscendo, mi dico sottovoce.


                                           ***

CàPITA DIVENTANDO VECCHI

di stare più che quieti
a lungo nella stessa posizione
sulla panchina e
forse è rattrappirsi che invecchia.
Senza batter ciglio pensavo
alle mie ossa e
càpita un pettirosso, arzillo.
Saltella e mi occhieggia
mostrando un profilo poi l'altro.
Motivo in più per non spostarmi.


                                                ***

ITERATE  TIRITERE

Distrazioni

Stra - azioni

Trazioni

Strazio 


                                            ***

POSTADRENALINICO

si sento lo sfinimento sfilaccio
se a volte nemmeno me ne accorgo,
misura o quale peso potrei darvi
ho un piede nella fossa son malata.

di bellezza di questa mi fu accordata
mentre mi scorre la vita davanti
sono inutili tutti questi pianti
non so da chi possa averlo imparato.

so di essere dura di cervello
fatto sta che si è stabilito il bello
e tutta la fatica di seguirlo

l'inutile delitto del rovello
il morire di estrema consunzione
capisci che mi passa sulla testa:

è l'ora dolce, passa la dolcezza.


                                             ***

E- BBREZZA

bimba se vai veloce arrivi prima
te l'assicuro credi non c'è trucco,
raro accade nella vita che mima
ergo corri non rimaner di stucco

scordati l'inciampo nella testa
sgombra da crucci fuga la lentezza
i ritmi scontati: per far festa
i pensieri aboliti dalla brezza.


                                              ***

FIERO CHE LA VITA TI FORTIFICHI

in nugoli di mandorli e mimose
soffici macchie bianche rosa gialle
voli come nuvole nel gran vento.

veloce figlio della nostra terra,
favole di primavera corrono
tempi non felici controcorrente...
vai la tua vita come fosse niente.




                  Chiara  Adezati    da    Soste e percorsi



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