sabato 11 luglio 2020
LETTERE A CLIZIA 4
4 Agosto 1934
(...) Darling,
nel momento più doloroso della mia vita, t'ho detto - dietro tua
richiesta - la situazione nella quale mi trovavo, e ho ottenuto,
anzichè comprensione e consiglio, di essere semplicemente
considerato come un rat. Nego che quanto ti ho detto ieri sia
in contrasto con l'ultima mia lettera dall' Italia o con quanto ti
dissi al Piazzale Michelangelo. Nego di averti fatto o lasciato
venire sapendo ( ! ) che questi due mesi erano per noi i primi
e gli ultimi.Nego che io dovessi o potessi ammazzare qualcuno
prima di essere certo del tuo affetto. Nego di aver avuto un
programma ( ! ) a tuo riguardo. Qualunque lettera mia su
questo punto ti sarebbe parsa un capolavoro di rabbit hole e
mi avrebbe fatto perdere la tua fiducia e la tua stima. L'unica
cosa da farsi era farti venire per conoscersi meglio e giocare
a carte scoperte. E' probabile che tu disprezzi non tanto il mio
behaviour verso di te quanto la vita che ho dovuto fare e che
t'ho rivelato ieri. In questo caso puoi anche aver ragione, ma
solo " sapendo" potresti giudicarmi: oggi non puoi. E se ti sei
offesa perchè io t'ho detto che - per quanto male - posso vivere
senza di te,mentre tu m'hai detto mille volte che ti sei sbagliata,
che io sono incapace di tutto, e oggi ancora che sono incapace
di amore !
Io non so: un po' mi tratti da padrona, un po' ti sorprendi ch'io
non accampi maggiori " diritti " (!) e troppi ne riconosca a te...
Forse il dolore mi toglie la facoltà di capire. In ogni modo sono
troppo distrutto per non accettare tutto quello che può
risparmiarti una sofferenza di più.
Telefonami prima delle 6 o scrivimi qualcosa per domattina.
T' amo anche se tu non vuoi.
Tuo
A.
Eugenio Montale da Lettere a Clizia
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