mercoledì 22 luglio 2020
LETTERE DI ABELARDO E ELOISA 4
LETTERA DI ELOISA
(..)Non ho mai cercato nulla in te - Dio lo sa -se non te; desideravo
semplicemente te, nulla di tuo. Non volevo il vincolo di un
matrimoni, nè una dote. Mi sforzavo di soddisfare non la mia
voluttà o la mia volontà, ma le tue, come sai. E se il nome di
moglie sembra più santo o più importante,per me è sempre stato
sempre più dolce quello di amica o, se non ti scandalizzi,
concubina e persino prostituta. In questo modo, umiliandomi di
più davanti a te, avrei potuto conquistare un valore più grande
davanti ai tuoi occhi e,nello stesso tempo, non avrei danneggiato
la tua fama e la tua grandezza. Anche tu - per tua bontà - ti sei
ricordato almeno in parte di queste cose nella lettera che hai
inviato ad un amico per consolarlo. In essa hai voluto esporre
alcune delle ragioni con le quali tentai di distoglierti dalla
nostra unione e dall'infausto talamo, ma hai taciuto la maggior
parte dei motivi a causa dei quali io preferivo la libertà dell'
amore al vincolo coniugale. Invoco Dio come mio testimone; se
Augusto, signore di tutto il mondo, si fosse degnato di offrirmi
l'onore del matrimonio e mi avesse donato- per l'eternità - l'
intera terra, anche allora mi sarebbe sembrato più dolce e
degno essere chiamata la tua meretrice piuttosto che la sua
imperatrice. (...)
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