sabato 4 luglio 2020

I SONETTI DI LOUISE




            " Le plus grand plaisir qu'il soit après l' Amour, c'est d'en parler " . ( L. Labé )



SONETTO XVIII

Baise m'encor, rebaise moy et baise:
donne m'en un de tes plus savoureus,
donne m'en un te tes plus amoureus:
je t'en rendray quatre plus chause que braise.

Las, te pleins tu? ça que ce mal j'apaise,
en t'en donnant dix autres doucereus.
Ainsi meslans nos baisers tant heureus
jouissons nous l'un de l'autre à notre aise.

Lors double vie a chacun en suivra.
Chacun en soy et son ami vivra.
Permets m' Amour penser quelque folie:

tousjours suis mal, vivent discrettement,
et ne me puis donner contentement,
si hors de moy ne fai quelque saillie.




Baciami ancora, ribaciami e bacia:
dammene uno dei tuoi più succosi,
dammene uno dei tuoi più passionali:
te ne renderò quattro più ardenti della brace.

Ti meravigli? Placo la mia inquietudine,
dandotene altri dieci mielosi.
Così, mescolando i nostri gradevoli baci,
godiamo l'un l'altro del nostro piacere.

E sarà per entrambi una doppia vita.
Ognuno vivrà in sé e nell'altro.
Permettimi - Amore - di pensare qualche follia:

sto sempre male nel vivere una vita discreta
non potendo donarmi nessuna soddisfazione
se fuori di me non posso liberarmi.


                                               ***
SONETTO VIII


Je vis, je meurs, je me brule et me noye.
J'ai chaut  estreme en endurant froidure:
la vie m'est et trop molle et trop dure.
J'ai grans ennuis entremeslez de joye .


Tout à coup je ris et je larmoye,
et en plaisir maint grief tourment j'endure:
mon bien s'en va, et à jamais il dure:
tout en un coup je seiche et je verdoye.

Ainsi Amour inconstamment me meine:
et quand je pense avoir plus de douleur,
sans y penser, je me treuve hors de peine.

Puis quand je croye ma joye estre certeine,
et estre au haut de mon desiré heur,
il me remet en mon premier malheur.



Io vivo, io muoio, io brucio e annego.
Ho molto caldo mentre soffro il freddo;
la vita mi è troppo dolce e troppo dura;
ho una grande tristezza mescolata di gioia.

Rido e piango nello stesso momento,
e nel mio piacere soffro di grandi tormenti;
la mia felicità se ne va e mai dura;
nello stesso momento sono secca e lussureggiante.

Così Amore mi conduce incostante;
e quando penso di essere nel maggior dolore,
all'improvviso mi trovo fuori da ogni pena.

Poi, quando credo la mia gioia essere certa,
e che mi trovo sul punto più alto della mia desiderata felicità,
ritorno nella mia sventura precedente.


                                              ***

SONETTO IV

Depuis qu' Amour cruel epoisonna
premierement de son feu ma poitrine,
tousjours brulay de sa fureur divine,
qui un seul jour mon coeur m' abandonna.

Quelque travail, dont assez me donna,
quelque menasse et procheine ruine;
quelque penser de mort qui tout termine,
de rien mon coeur ardent  ne s'estonna.

Tant plus qu' Amour nous vient fort assaillir,
plus il nous fait nos forces recuillir,
et tousjours frais en ses cobat fais estre;

mais ce n'est pas qu'en rien nous favorise,
cil qui les Dieus et les hommes mesprise,
mais plus fort contre le fors paroitre.



Da quando il crudele Amore avvelenò
per la prima volta col suo fuoco il mio petto,
ho bruciato senza tregua del suo furore divino
che mai un giorno ha abbandonato il mio cuore.

Qualunque sia il supplizio - ed abbastanza me ne ha dato -
qualunque sia la minaccia e la prossima disgrazia,
qualunque pensiero di morte che mette fine a tutto,
il mio cuore ardente non si stupisce di nulla.

Tanto più Amore ci assale con forza,
più ci fa raccogliere le nostre forze
e ci fa essere sempre vigorosi nei suoi conflitti.

Ma questo non perchè ci favorisce
- lui che disprezza gli dei e gli uomini -
ma per apparire più forte contro i forti.




               Louise Labé   da    Sonetti


5 commenti:

  1. Grazie.
    Per essere una poeta e letterata del '500 ha caratteristiche inconsuete rispetto all'epoca e alquanto moderne.
    Buona domenica!

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    1. Volevo anche aggiungere che ho riportato il testo originale nel francese del '500 non per un banale ( e superfluo ) sfoggio di cultura, ma perché il sonetto , per la sua particolare struttura, va gustato nella sua musicalità data dall'alternanza delle rime,secondo lo schema ABBA nelle quartine e CCD nelle terzine, cosa che non si sarebbe potuto fare nella traduzione.

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  2. Ecco, mi ci riconosco soprattutto nell' VIII sonetto. Momenti in cui capisci solo di non capire niente e che niente si può capire.
    😬

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  3. Beh, non c'è male...
    L'instabilità che procura il sentimento d'amore è notorio: in effetti se ne parla da secoli ( già al tempo dell'autrice dei sonetti eravamo parecchio avanti). Direi allora che piaceri e dolori di tal natura sono nati con l'uomo ( e con la donna... è ovvio... ) e andranno avanti ancora per molto dal momento che non s'è ancora trovata una cura!

    Grazie del commento.

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