L'Ospedale pediatrico bombardato ieri a Mariupol
LA GUERRA
Domenica mattina,
mi risveglia la voce
di mia figlia che gridando
dalla cucina chiede
a suo fratello
se davvero la Bomba
quando scoppia,
lascia l'ombra
dell'uomo sopra il muro.
( Non di " un uomo":
" dell'uomo" dice ). Lui
annuisce, io mi giro
dentro il letto.
Valerio Magrelli ( " Lettere familiari " )
***
CANZONE SULLA GUERRA
Strozzate la guerra,
che le donne possano sorridere
e non invecchiare così rapidamente
come invecchiano le armi.
La guerra però dice : io sono!
Sono dal principio
e non v'è stato mai un momento
in cui non fossi.
Sono vecchia come la fame
e come l'amore.
Io non mi sono creata,
ma il mondo è mio!
E lo distruggerò.
Sarò presente
quando il brandello insanguinato a fuoco
cadrà nel buio
come la saliva dei bambini
sul fondo di un pozzo
quando vogliono misurarne
la buia profondità.
Ma noi - e questa è speranza -
possiamo ancora un attimo,
ancora un breve attimo possiamo
riflettere.
Jaroslav Seifert ( " Concerto sull' isola " )
***
GUERRA E TREGUA
Correva verso un rifugio, si proteggeva la testa.
Apparteneva a un'immagine stanca
non diversa da una donna qualsiasi
che la pioggia sorprende.
Non volevo dire della guerra
ma della tregua
meditare sullo spazio e dunque sui dettagli,
la mano che saggia il muro, la candela per un attimo accesa
e - fuori - le fulgide foglie.
Ancora un recinto con spine confuse ad altre spine
spine di terra che bruciano i talloni.
Ciò che si stende tra il peso del prima
da un luogo andare a un altro luogo
senza una vera meta
senza che nulla di quel moto possa chiamarsi viaggio
distrazioni di volti
mentre batte la pioggia.
Alla tregua come al treno occorre la pianura
un sogno di orizzonte
con alberi levati verso il cielo
uniche lance, sentinelle sole .
Antonella Anedda ( " Notti di pace occidentale " )
***
LE BOMBE
Abbiamo colpito il treno ci dispiace è stato un errore.
Abbiamo compito quei profughi ci dispiace un altro errore.
Abbiamo colpito il ponte la gente non si vedeva.
Abbiamo colpito l'acquedotto non è stato un errore ma ci dispiace.
Abbiamo colpito l'ambasciata ci dispiace un altro errore.
Abbiamo colpito il paese sbagliato non era previsto.
Abbiamo già colpito altre cose sbagliate
un aereo passeggeri una scuola.
Questa volta le ragioni per colpire quello che cercavamo di colpire erano buone.
Cercavamo di fermare le cose terribili fatte a gente innocente.
Le cose peggiorarono per quella gente col nostro
intervento il che prova che avevamo ragione.
Ma naturalmente non siamo capaci di pensare a ciò che è giusto o ciò che è sbagliato.
Dicono che siamo intelligenti ma le bombe non sono fatte
per pensare.
Ci dispiace ci siano stati errori, ma noi da sole non possiamo fare errori.
Eseguiamo solo ordini. Facciamo quello che ci viene detto.
Martha Collins ( " The Progressive " )
Alla fine il problema è proprio quello che tutti (umani od oggetti che siano) fanno quello che vien detto loro di fare.
RispondiEliminaGià.
RispondiEliminaEra il motivo che ha sostenuto tutta l'impalcatura su cui si reggeva la "difesa" nazista ( tanto per citarne una ).
Ma non regge :
1 ) perché non tiene conto del senso morale ( o coscienza ) individuale.
2) Perché - procedendo di negazione in negazione - ci sarà pure qualcuno alla sommità della piramide. O le colpe non sono di " Nessuno" come nel mito di Ulisse e Polifemo?
Se ci pensate la bomba ha numerosi colpevoli. Chi la pensa. La produce. La vende. La trasporta. La usa. Non è intrinsecamente sua perché esplode
RispondiEliminaCom'è vero!
RispondiEliminaUn bel monito per le coscienze....
Grazie dell'intervento.