venerdì 11 marzo 2022

DEDICATO...

 


Questo brano, musicato sulla poesia del poeta russo  Sergej  Esenin, è dedicato dall' Orchestra Sinfonica e dal Coro Gimnazija  Krani al popolo ucraino che soffre e muore sotto le bombe.




Ha smesso di parlare il boschetto dorato

con la gaia liturgia delle betulle

e le gru, volando tristemente,

ormai non rimpiangono nessuno.


Chi rimpiange, se ognuno è un pellegrino?

Entrerà di sfuggita, per lasciare nuovamente la casa.

Di tutti gli scomparsi sogna la canapaia

con l'ampia luna sul ceruleo stagno.


Sto solo in mezzo alla pianura brulla

e il vento porta lontano le gru.

Ripenso alla mia lieta giovinezza,

ma non rimpiango nulla del passato.


Non rimpiango gli anni dissipati invano,

non rimpiango il fiore di lillà dell'anima.

Nel giardino fiammeggia un rogo rosso sorbo,

ma non può riscaldare nessuno.


Non bruceranno i grappoli del sorbo,

l'erba non perirà dalla giallezza.

Come l'albero lascia cadere sommesse le foglie,

così io lascio cadere le tristi parole.


Se il tempo sparpagliandole col vento

le raccoglierà in un mucchio inutile,

dite allora ... che il boschetto d'oro

ha smesso di parlare con la sua cara lingua.




                     Sergej  Esenin    Trad. di A. M. Ripellino



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