Bombardamento di Coventry nel 1940
Questi versi appartengono a Trilogy, un lungo poema iniziato nel 1942 - durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale su Londra e pubblicato nel 1946 : un testo potente e visionario che si presta a molteplici letture e interpretazioni , Molti studiosi vi hanno individuato la volontà dell'autrice di affermare la potenza creatrice della donna in contrapposizione ad una polarità maschile spesso distruttiva. H.D. cammina per le strade di una Londra spettrale, cercando di trovare uno spiraglio di vita che ancora - tenacemente - si ostina a pulsare e crescere anche sotto le macerie, perché - nonostante tutto - "siamo vivi entro le mura dei nostri corpi". Il compito del poeta infatti è quello di ignorare il nichilismo materialista per provare a definire quella realtà inaccessibile alla scienza o alla ragione sterile, affidandosi al potere del Logos, consapevole di compiere un gesto considerato da molti assurdo e ridicolo.
Ne ho abbastanza.
Mi manca il respiro.
(...)
Non c'è odore di resina
in questo posto,
né sapore di corteccia,
di ruvide erbe,
aromatiche, astringenti -
solo bordi su bordi di garofanini profumati.
(...)
Oh cancellare questo giardino
dimenticare, trovare nuova bellezza
in qualche luogo terribile
torturato dal vento.
***
A modo mio io so
che la balena
non può digerirmi:
rimani ferma nella tua piccola orbita
statica, limitata
e la mascella - squalo della circostanza estrema
ti sputerà fuori
sii indigesta, dura, inflessibile
cosicché, restando viva all'interno,
genererai
(...)
la perla preziosissima.
***
Non è fantasia poetica
ma realtà biologica,
è un fatto : sono un'entità
come l'uccello, l'insetto, la pianta
o la cellula d'alga :
io vivo; io sono viva;
sta attento, ignorami
rinnegami, non riconoscermi,
evitami; perché questa realtà
è contagiosa - estasi.
***
Noi passiamo oltre
verso un altro scantinato, un altro muro sbrecciato
dove i miseri utensili si mostrano
come rarità in un museo :
Pompei non ha nulla da insegnarci,
noi conosciamo la fessura del vulcano
il lento flusso della terribile lava,
la pressione sul cuore, i polmoni, il cervello
sul punto di scoppiare dalla sua fragile scatola
( cosa può sopportare la testa ! )
su di noi, il fuoco dell' Apocalisse.
***
I poeti sono inutili
ancora peggio
noi, autentiche reliquie,
portatori di saggezza segreta
(...)
non solo siamo " non funzionali"
siamo " patetici"
questa è la nuova eresia
ma se non sapete nemmeno il significato delle parole
come pretendete di esprimere un giudizio
su ciò che le parole nascondono?
eppure gli antichi codici rivelano
che siamo tornati agli inizi.
***
Sebbene i nostri libri siano un pavimento
di cenere ardente sotto i nostri piedi
sebbene il rogo dei libri sia
il gesto più perverso
e meschino
della meschina natura dell'uomo
dateceli - loro ancora gridano -
dateci libri :
folio, manoscritti, vecchie pergamene
basteranno come bossoli.
Hilda Doolittle ( H.D. ) da Trilogy Trad. di E. Sancino
Benché innumeri nel ieri e nell'oggi
RispondiEliminaInterminabili nel passato come nel futuro
non capirò mai le guerre;
bisogna esserci portati.
Pochi, convintamente, si battono
molti, rassegnati, subiscono.
Vittime da ambo le parti
in primis - e sopra tutte - la verità.
Tenetevi le vostre incomprensibili guerre
lasciateci la nostra incolpevole Pace!
Una poesia- prosa che sintetizza compiutamente l'INUTILITA' della guerra. Se almeno non fosse dannosa...
RispondiEliminaInteressante il verso : " Bisogna esserci portati "
Io vedo che - da sempre - ci sono portati i bambini ( è il loro classico gioco ) ma che non danneggia nessuno e sfoga le loro pulsioni aggressive.
Che sia così anche per gli " adulti? "
Si potrebbe anche accettare se non fosse che il loro è un " macabro gioco..."