Il vuoto mi osserva...
VUOTO
Mi nascondo nell'ombra del vento
perché le parole domano i corpi
e mentre cammino sulla riva
il vuoto mi osserva
vestito di acque profonde.
Ascolto le intenzioni
che invocano i nomi
- gocce scarlatte su labbra cucite.
I passi li dimentico
laddove le ore rintoccano il tempo
sempre uguale che scivola via.
frida
... eppure, eppure in questo enorme vuoto (perché "enorme"? Il vuoto è vuoto, piccolo o grande che sia) noi ci nascondiamo, camminiamo, ascoltiamo e dimentichiamo. Un vuoto reso imperfetto dalla nostra presenza. Del resto "natura abhorret a vacuo"; è forse questa antica legge o la nostra inevitabile presenza di "percettori" che contraddice il vuoto stesso e inizia a riempirlo di significati?
RispondiEliminaMi piace molto questa idea ( certo controcorrente e a cui non avevo pensato ) del vuoto come " esistente in sé" e non come entità creata da una nostra " non presenza". Anzi- come tu dici - addirittura " reso imperfetto" dalla presenza umana.
RispondiEliminaE' un concetto sottile di tipo filosofico che mi invita alla riflessione.
Grazie.