lunedì 21 marzo 2022

DALLA RIVA DEL FIUME

 




                                                                 Dalla riva del fiume...




DALLA RIVA DEL FIUME


si vedono passare

 piegate e ripiegate come barche

le persone di carta

e nelle inchiostrature di giornale

parole che sembravano importanti

spesso magniloquenti

disciogliersi nell'acqua

portando fino a foce

nomi disabitati

poeti andati a mare.



                                             ***


SAPERSI LIMITE


è presupporre l'oltre

per quanto inconcepibile

e noi dispersi in particelle quantiche

interrompiamo il viaggio delle forme

per inoltrarci come puntiluce

in un eterno ignoto.



                                         ***


CERCHI CONCENTRICI


un sasso lanciato sull'acqua

la forma dei ciottoli abrasi

ha l'anima mia

adatta a quei lanci

adatta a disperdersi in onde

visibili solo per poco


il tempo ci rende profani

ai segreti del mondo


la natura ci insegna a sparire

ci abitua al distacco da sé


nel mistero del mondo

la vita è un groviglio di vane domande

uno stagno che simula il cielo

noi stelle cadute

lasciamo che il cerchio si espanda

ci affondi.



                                         ***


LOOP


Aspettava 

sull'orlo di una nuvola

la nuova forma in cui precipitare

_ sarebbe stata stretta _ tuttavia

avrebbe ottemperato al suo dovere:

sperimentare la materia e il tempo


altri infiniti sparpagliati in luci

prima di avere l'ombra e il peso

sapevano di esistere

ma

senza consolidarsi

non potevano amarsi né abbracciarsi

né guardarsi negli occhi

allora

sfidando malattie, ferocia e morte

divennero molecole di un corpo


conobbero gli opposti

l'incessante mutare delle cose

il domandare senza le risposte


chi non si arrese al buio, scoprì i colori

le musiche del Tempo

la Bellezza

così placava l'ansia del distacco

distoglieva il pensiero

da quell'insana voglia di ritorno.



                                           ***


LUOGHI DISMESSI E SPAZI IRREPERIBILI


se andare fosse

un movimento verso il non vissuto

_ pochissime le tracce scappate all'amnesia _

se per amare il non potuto amare

disperso in altra vita

quella che mai ritornerà nel fiore

forse diresti che c'è ancora un passo

e un altro ancora, ma

ometteresti ch'è verso la fine


diciamolo compendio questo viaggio

nei vicoli dei ninnoli superflui

_ l'arte nasce nei semi dell'argilla _

mi radicò come se il cuore fosse terra

e la passione un fiume che l'inonda


piante e rime barocche sembrerebbero

se l'occhio non scoprisse l'entropia

che ne sconfessa l'ordine


quella figura che non sono io

quella figura che non sei più tu

_ sono le controparti dell'immenso _

vanno ogni dove è tramontato


ci restano pensieri da scambiare

su ciò che non si disse e non si fu.




                Cristina  Bove          Inediti



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