Dalla riva del fiume...
DALLA RIVA DEL FIUME
si vedono passare
piegate e ripiegate come barche
le persone di carta
e nelle inchiostrature di giornale
parole che sembravano importanti
spesso magniloquenti
disciogliersi nell'acqua
portando fino a foce
nomi disabitati
poeti andati a mare.
***
SAPERSI LIMITE
è presupporre l'oltre
per quanto inconcepibile
e noi dispersi in particelle quantiche
interrompiamo il viaggio delle forme
per inoltrarci come puntiluce
in un eterno ignoto.
***
CERCHI CONCENTRICI
un sasso lanciato sull'acqua
la forma dei ciottoli abrasi
ha l'anima mia
adatta a quei lanci
adatta a disperdersi in onde
visibili solo per poco
il tempo ci rende profani
ai segreti del mondo
la natura ci insegna a sparire
ci abitua al distacco da sé
nel mistero del mondo
la vita è un groviglio di vane domande
uno stagno che simula il cielo
noi stelle cadute
lasciamo che il cerchio si espanda
ci affondi.
***
LOOP
Aspettava
sull'orlo di una nuvola
la nuova forma in cui precipitare
_ sarebbe stata stretta _ tuttavia
avrebbe ottemperato al suo dovere:
sperimentare la materia e il tempo
altri infiniti sparpagliati in luci
prima di avere l'ombra e il peso
sapevano di esistere
ma
senza consolidarsi
non potevano amarsi né abbracciarsi
né guardarsi negli occhi
allora
sfidando malattie, ferocia e morte
divennero molecole di un corpo
conobbero gli opposti
l'incessante mutare delle cose
il domandare senza le risposte
chi non si arrese al buio, scoprì i colori
le musiche del Tempo
la Bellezza
così placava l'ansia del distacco
distoglieva il pensiero
da quell'insana voglia di ritorno.
***
LUOGHI DISMESSI E SPAZI IRREPERIBILI
se andare fosse
un movimento verso il non vissuto
_ pochissime le tracce scappate all'amnesia _
se per amare il non potuto amare
disperso in altra vita
quella che mai ritornerà nel fiore
forse diresti che c'è ancora un passo
e un altro ancora, ma
ometteresti ch'è verso la fine
diciamolo compendio questo viaggio
nei vicoli dei ninnoli superflui
_ l'arte nasce nei semi dell'argilla _
mi radicò come se il cuore fosse terra
e la passione un fiume che l'inonda
piante e rime barocche sembrerebbero
se l'occhio non scoprisse l'entropia
che ne sconfessa l'ordine
quella figura che non sono io
quella figura che non sei più tu
_ sono le controparti dell'immenso _
vanno ogni dove è tramontato
ci restano pensieri da scambiare
su ciò che non si disse e non si fu.
Cristina Bove Inediti
Mi piacciono
RispondiEliminaCommento sintetico ma del tutto chiaro!
RispondiEliminaGrazie.