martedì 8 marzo 2022

LA SEPARAZIONE DI ZINAIDA

 


                                                  Ricordami, quando non ci sarò più...




SEGUIMI


L'aroma di gigli semi- appassiti

annebbia le mie fantasie leggere.

I gigli mi parlano di morte,

del tempo in cui non ci sarò più.


Pace - per la mia anima placata.

Nulla la ferisce o le dà gioia.

Non scordarti degli ultimi miei giorni,

ricordami, quando non ci sarò più.


Amico mio, so che la strada è breve

e presto il povero corpo si stancherà.

Ma so che l'amore, come la morte, è forte.

Amami, quando non ci sarò più.


Mi appare un volto misterioso...

e so che non ingannerà il cuore -

Non c'è oblio per te nel distacco!

Seguimi, quando non ci sarò più.


                       1895



                                           ***


L' URLO


Crollo, preda della stanchezza.

L' anima ferita, piena di sangue...

Davvero non c'è per noi pietà,

davvero non c'è per noi amore?


Adempiamo a una volontà severa,

quali ombre, in silenzio, senza traccia,

lungo una strada implacabile

camminiamo - senza sapere dove.


E il fardello della vita, della croce,

più si avanza e più si fa grave...

E una fine  ignota ci attende

presso porte in eterno chiuse.


Senza un mormorìo, senza stupore

facciamo la volontà di Dio.

E ci creò privo di ispirazione

e una volta creati non potè amarci.


Cadiamo, quale debole massa,

cadiamo debolmente nei miracoli.

E  dall'alto, quale lastra funebre,

ciechi, i cieli ci opprimono.


                                  1896



                                          ***


L' AMORE E' UNO


Un'unica volta la schiuma ribolle

e si spande l'onda.

Il cuore non può vivere di tradimento,

il tradimento non c'è : l'amore è uno.


Ci indigniamo, oppure giochiamo,

o ancora mentiamo - ma col silenzio nel cuore.

Noi non tradiamo mai :

se l'anima è una - l'amore è uno.


Monotona e deserta,

forte della sua monotonia,

la vita passa... E in una lunga vita

l'amore è sempre e solo uno.


Solo nell'immutato c'è infinito,

solo nel perpetuo c'è profondità.

E più si avanza, più l'eternità  è  vicina

e tutto è più chiaro : l'amore è uno.


                                  1896 



                                             ***


FINO IN FONDO


Ti porgo i miei omaggi, mia sconfitta.

Te e la vittoria amo in egual misura;

al fondo del mio orgoglio sta l'umiltà

e dolore e gioia sono sempre una cosa sola.

Sulle acque, pregne della quiete

della sera luminosa - vaga la nebbia;

nell'ultima crudeltà troverai l'infinito della gentilezza,

e nella verità divina - il divino inganno.


Amo la mia immensa disperazione,

a noi della felicità l'ultima goccia.

E un'unica cosa so per certa:

bisogna vuotare il calice - fino in fondo.


                            1901



                                            ***


TU AMI?


C'è stato un uomo che è morto per me

e so che ricordarsi di lui non serve.

Il cuore è sempre lieto della fine, come della morte,

del termine di un amore terreno - del calar del giorno.

Al dormiente io porterò la pace

e la terra dell'oblio sarà leggera.

Si è - in silenzio - allentata una vecchia catena...

Ma la vita crudele, da te mi ha allontanata.


Quando siamo noi due da soli - 

quello - il morto, il terzo - ci sta sempre in mezzo.

Mi fissa coi tuoi occhi,

mi pensa col tuo cervello.


Ahimé ! In te, com'era in lui

non c'è né fedeltà né tradimento...

E sento un terribile, languido odore di putrefazione

nei discorsi tuoi, nei movimenti - in tutto.


Non accetto il sentimento spento

che mi giunge tramite il cadavere che è in te.


E so, con cuore sempre fermo,

che non amo te, come non amavo lui.


                          1896 



                             Zinaida  Gippius



Nessun commento:

Posta un commento