Ricordami, quando non ci sarò più...
SEGUIMI
L'aroma di gigli semi- appassiti
annebbia le mie fantasie leggere.
I gigli mi parlano di morte,
del tempo in cui non ci sarò più.
Pace - per la mia anima placata.
Nulla la ferisce o le dà gioia.
Non scordarti degli ultimi miei giorni,
ricordami, quando non ci sarò più.
Amico mio, so che la strada è breve
e presto il povero corpo si stancherà.
Ma so che l'amore, come la morte, è forte.
Amami, quando non ci sarò più.
Mi appare un volto misterioso...
e so che non ingannerà il cuore -
Non c'è oblio per te nel distacco!
Seguimi, quando non ci sarò più.
1895
***
L' URLO
Crollo, preda della stanchezza.
L' anima ferita, piena di sangue...
Davvero non c'è per noi pietà,
davvero non c'è per noi amore?
Adempiamo a una volontà severa,
quali ombre, in silenzio, senza traccia,
lungo una strada implacabile
camminiamo - senza sapere dove.
E il fardello della vita, della croce,
più si avanza e più si fa grave...
E una fine ignota ci attende
presso porte in eterno chiuse.
Senza un mormorìo, senza stupore
facciamo la volontà di Dio.
E ci creò privo di ispirazione
e una volta creati non potè amarci.
Cadiamo, quale debole massa,
cadiamo debolmente nei miracoli.
E dall'alto, quale lastra funebre,
ciechi, i cieli ci opprimono.
1896
***
L' AMORE E' UNO
Un'unica volta la schiuma ribolle
e si spande l'onda.
Il cuore non può vivere di tradimento,
il tradimento non c'è : l'amore è uno.
Ci indigniamo, oppure giochiamo,
o ancora mentiamo - ma col silenzio nel cuore.
Noi non tradiamo mai :
se l'anima è una - l'amore è uno.
Monotona e deserta,
forte della sua monotonia,
la vita passa... E in una lunga vita
l'amore è sempre e solo uno.
Solo nell'immutato c'è infinito,
solo nel perpetuo c'è profondità.
E più si avanza, più l'eternità è vicina
e tutto è più chiaro : l'amore è uno.
1896
***
FINO IN FONDO
Ti porgo i miei omaggi, mia sconfitta.
Te e la vittoria amo in egual misura;
al fondo del mio orgoglio sta l'umiltà
e dolore e gioia sono sempre una cosa sola.
Sulle acque, pregne della quiete
della sera luminosa - vaga la nebbia;
nell'ultima crudeltà troverai l'infinito della gentilezza,
e nella verità divina - il divino inganno.
Amo la mia immensa disperazione,
a noi della felicità l'ultima goccia.
E un'unica cosa so per certa:
bisogna vuotare il calice - fino in fondo.
1901
***
TU AMI?
C'è stato un uomo che è morto per me
e so che ricordarsi di lui non serve.
Il cuore è sempre lieto della fine, come della morte,
del termine di un amore terreno - del calar del giorno.
Al dormiente io porterò la pace
e la terra dell'oblio sarà leggera.
Si è - in silenzio - allentata una vecchia catena...
Ma la vita crudele, da te mi ha allontanata.
Quando siamo noi due da soli -
quello - il morto, il terzo - ci sta sempre in mezzo.
Mi fissa coi tuoi occhi,
mi pensa col tuo cervello.
Ahimé ! In te, com'era in lui
non c'è né fedeltà né tradimento...
E sento un terribile, languido odore di putrefazione
nei discorsi tuoi, nei movimenti - in tutto.
Non accetto il sentimento spento
che mi giunge tramite il cadavere che è in te.
E so, con cuore sempre fermo,
che non amo te, come non amavo lui.
1896
Zinaida Gippius
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