Vorrei che pure a te venisse un'eco di memoria…
Già da più notti s'ode ancora il mare,
lieve, su e giù lungo le spiagge lisce.
Eco d'una voce chiusa nella mente
che risale dal tempo; ed anche questo
lamento assiduo di gabbiani: forse
d'uccelli delle torri, che l'aprile
sospinge verso la pianura. Già
m'eri vicina tu con quella voce;
e io vorrei che pure a te venisse,
ora - di me - un'eco di memoria,
come quel buio murmure di mare.
Salvatore Quasimodo da Giorno dopo giorno ( 1947 )
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