lunedì 18 marzo 2019

SMASCHERATI 2

 
 

                                                        " Ritratto di Innocenzo X " di Diego Velasquez


(…)In teoria l'artista ha sempre detenuto il potere più forte rispetto
      a colui che si metteva in posa, come raccontano le antiche fiabe
      di Pigmalione, di Faust, dei costruttori di Golem nelle leggende
      ebraiche:era lo stesso potere di Dio che,nella tradizione biblica
      crea l'uomo facendone prima una statua di creta. Complice il
      monopolio dell'immagine detenuto dall'artista fino all'avvento e
   alla diffusione della fotografia a fine Ottocento-inizio Novecento,
    molti soggetti si avvicinarono con timore e diffidenza all'idea di
    consegnarsi ai posteri in forma visiva. Si tratta di una fobia
    raccontata magistralmente da Oscar Wilde nel  Ritratto di
    Dorian Gray e che trova numerosi esempi nella storia: uno su
    tutti Isabella  d' Este, spaventata al punto di rifiutare un ritratto
   di Leonardo per timore che il genio di Vinci potesse addentrarsi
    troppo nei segreti della sua anima.*Anche papa Paolo III
    licenziò in fretta Tiziano quando vive smascherata la cupidigia
    sua e dei due nipoti nel magnifico ritratto non finito oggi
    esposto al Museo Nazionale di Capodimonte. E - a sua volta -
    Innocenzo X commentò il superbo ritratto fattogli da Velasquez
    con un titubante : " E' troppo vero!". Ma bisogna fare anche i
    conti con la famiglia reale spagnola immortalata da Francisco
    Goya nel 1880, esempio di autorità rappresentata con un
    realismo spietato e tuttavia ben accolto dai committenti, a
    testimonianza del fatto che chi chiedeva un ritratto voleva
    soprattutto essere ricordato per sempre. (…)



Francesca Bonazzoli e Michele Robecchi  da  Smascherati ( Storie e segreti dietro ai ritratti più famosi )


* Che vi sia stata la credenza che un pittore avrebbe potuto addentrarsi troppo nei misteri dell'anima di colui che stava dipingendo, è cosa vera ancor oggi  e vale in principal modo per la fotografia . Infatti, nei miei viaggi in parti diverse del mondo ho potuto appurare ( specie tra le popolazioni meno acculturate e più fisicamente isolate dal contesto sociale ) che tali persone temono che attraverso la macchina fotografica  si possa portar via loro l'anima; pertanto tendono a sfuggire l'obiettivo per correre - terrorizzate - a nascondersi.

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