mercoledì 6 marzo 2019

LETTERE DA UN MATRIMONIO 5



Catania, 16 Aprile 1951

(…) Amore mio,
       perché mi scrivi quelle cose? Faresti anche lo spazzino pur di
       guadagnare? Forse che non guadagni? Forse che non lavori
       più di uno spazzino? Non ti vergognerai di essere tanto brava
       e ammirata… E forse che non è stato solo ora - con te - che ho
       avuto la serenità e il tempo di scrivere la mia cosa più lunga,
      la sola che m'abbia fatto conoscere in qualche paese straniero?
      Piuttosto sono io che,senza volerlo,ti lego troppo.Chissà quante
      cose hai perdute per me. Me lo sono domandato tante volte, in
      questi giorni. Mi sono anche accorto che in questi ultimi tempi
      devo essere stato insopportabile.Periodicamente nella mia vita,
      parecchie cause si uniscono ( consumo di vivacità, improvviso
      esaurimento di alcune antipatie e simpatie, dubbi che prendono
      forza, saldature di un decennio con l'altro ecc ) per buttarmi a
      terra. Altre volte, quando non ero vicino a te, questa crisi ha
      avuto forme bruttissime. Questa volta invece, l' Annina,
     naturalmente a spese sue,( chi sa quanti malumori ingiustificati,
     impazienze e sciocchezze avrai dovuto perdonarmi ), ha avvolto
     tutto nella bambagia. Te ne sono tanto grato, amore mio.
     Spero che ne sarai ripagata con quella contentezza di lavoro
     che dovrai per forza raggiungere, se è vero che in questo campo
     la sordità degli altri ha un limite.
     Parto domani: non vedo l'ora di levare le Calabrie fra l' Annina
     e me.
     Intanto ti abbraccio e ti bacio con tutta la forza. Abbracciami la
     piccolina.


                                          Il Nusso  (…)



Vitaliano Brancati e Anna Proclemer  da   Lettere da un matrimonio

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