mercoledì 27 marzo 2019

LA BELLEZZA IN FOTOGRAFIA 1

 
 

                                          (  Come volevasi dimostrare… )


(…) Su quali basi si possono giudicare le fotografie? Dato che è
       sempre più facile esprimersi per negazioni, è meglio iniziare
       indicando alcuni parametri di giudizio largamente impiegati
       ma perversi, che quindi si potrebbero opportunamente
       abbandonare.Il più popolare è la sincerità .Argomento caro
       a molti giovani perché, nel fremito della disillusione, si
       convincono di aver fatto una scoperta rivoluzionaria: esistono
       persone che mentono. Tra i problemi che comporta usare
       questa accusa nella critica fotografica, c'è che è difficile
       provarla, come i critici letterari hanno appreso da diverse
       generazioni. Una cosa è sospettare qualcuno di essere falso,
       un'altra è stabilire che lo sia veramente. La fotografia è lì, è
       l'unica prova rilevante ( ammesso che non ci siano altre fonti,
       come lettere o diari del fotografo ) ed è difficile dimostrare che
     contraddice le convinzioni più profonde del fotografo.Potremmo
      forse anche dire che nessuna persona sensibile prenderebbe
      per vere le idee espresse in un'immagine, ma questa è un'altra
      questione.
      E' inoltre vero che si agisce sempre per un insieme di motivi
      diversi.Gli stessi fotografi - in genere - non sanno dire con
      precisione perché fotografano. Questa incertezza è un valido
      pungolo per l'autoanalisi, ma non una base per disprezzare i
      supposti compromessi altrui.
      Per meglio mettere a fuoco la " sincerità", vorrei avanzare un'
      idea: la sincerità, almeno per certi aspetti, è spesso una
      qualità negativa dell'artista che - per definizione - è alla
      ricerca della forma, delle forme generali della vita ad di là dei
      limiti impostigli dalle immediate condizioni sociali, economiche
      o politiche. Alcuni tra gli artisti peggiori, dopotutto, sono i più
      sinceri. Al contrario , James Joyce potrebbe essere considerato
      un irlandese poco sincero perché pare che si curasse dell'
      indipendenza del suo paese non più di quanto gli servisse per
      mostrare altre verità. Allo stesso modo, si potrebbe accusare
      Walker Evans di insincerità nei riguardi dei poveri contadini
      del Sud degli Stati Uniti: non li usava - forse - con fredda
      slealtà come allegorie - del tutto inconsapevoli - per quello che
      tutti siamo?  (…)


                 Robert Adams   da   La Bellezza in fotografia


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