lunedì 18 marzo 2019

KEVIN CARTER : LA SCONFITTA DELL'IMMAGINE 1

 
 

                                                   Il bambino e l'avvoltoio ( foto di Kevin Carter )


(…) Nato a Johannesburg nel 1954, Kevin Carter era, insieme a
       Greg Marinovich, Ken Oosterbrocke e Joao Silva un membro
       fondatore del Bang Bang Club, il collettivo di fotografi
       sudafricani attivi tra il 1990 e il 1994, il cui operato testimoniò
       alcune tra le più drammatiche vicende socio- politiche che
       caratterizzarono il Paese, tra cui la complessa transizione dall'
       apartheid alla democrazia.
       Le immagini scattate da Carter e dai suoi compagni, viste a
       più di vent'anni di distanza, restano difficili da guardare.
       Costituiscono un catalogo agghiacciante delle tragedie
       naturali e umanitarie che da anni flagellano un continente, e di
       come la disperazione possa spingere alcuni individui ad agire
       con una violenza che esula da qualsiasi inibizione etica o
       caritatevole. Carter si distinse per essere uno dei primi
       fotografi a documentare le torture e le lotte che agitarono il
       Sudafrica nei primi anni del Novanta; è sua anche l'immagine
       di tre attivisti dell' Afrikaner Weerstandsbeweging, l'
       associazione estremista paramilitare coinvolta nella guerra del
       Bophuthatswana, in procinto di venire comunque uccisi dopo
       essersi arresi. Ma furono le immagini della carestia sudanese
       che gli valsero gli onori e i disonori della cronaca.
       Il 26 Marzo del 1993, il New Jork Times pubblicò infatti un
       articolo di Donatella Lorch sulla gravità della situazione in
       Sudan accompagnato da una fotografia di Carter dove un
       bambino, visibilmente denutrito e accovacciato al suolo in uno
       stato di semi incoscienza, è seguito da un avvoltoio. Non è
       oggettivamente frequente che la popolazione di un Paese vasto
       e complesso come gli Stati Uniti si interessi con particolare
       attenzione di eventi che avvengano fuori dalla nazione, ma la
       reazione del pubblico davanti a un'immagina così forte come
       quella di Carver non si fece attendere. Diverse associazioni
       benefiche registrarono un incremento di donazioni fino ad
       allora sconosciuto, e molti lettori domandarono a viva voce di
       sapere che fine avesse fatto il bambino della foto.  (…)



Francesca Bonazzoli e Michele Robecchi  da   Smascherati ( Storie  e segreti dietro ai ritratti più famosi )

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