sabato 9 febbraio 2019

TESI ANORESSICHE 6



(…) Nel godimento non c'è armonia ed equilibrio, ma eccesso,
       rottura dell'equilibrio. Il godimento è qualcosa che mescola
       sempre il piacere e la sofferenza. Se l'apparato psichico
       rispondesse a una logica animale- istintuale, di fronte ad un
       legame che provocasse sofferenza e tormento, un soggetto non
       ci penserebbe due volte a sciogliere quel legame e a cambiare
       partner. Così come non avremmo alcun ripensamento nel
       sottrarre la nostra mano a un carbone ardente. Ma le cose
       psichiche non rispondono al principio utilitaristico di piacere.
       L' essere umano tende a indugiare, a lasciare la propria mano
       sul carbone ardente, a lasciare il proprio cuore nelle mani di
       un partner che ci fa soffrire. Anzi: l'essere umano tende a
       scegliere il carbone ardente non nonostante esso provochi
       dolore, ma proprio perché è in grado di provocarlo!
       In psicoanalisi questo attaccamento al male è noto come
       fenomeno della " coazione a ripetere ", nel quale il soggetto è
       spinto a ripetere esperienze dolorose. Il concetto di godimento
       deriva da questo, al di là del principio di piacere;  il modo con
       il quale Lacan ripensa alla coazione a ripetere di Freud.
       Un soggetto anoressico che non mangia, che arriva a pesare
       poco più di venti chili, che si sottopone a esercizi massacranti,
       oppure un soggetto bulimico che mangia e vomita fino a venti
       volte al giorno fino a rompersi meccanicamente le pareti dello
       stomaco, ci pone di fronte a comportamenti che non si possono
       spiegare facendo riferimento a una logica dell'istinto, cioè a
       una logica animale, alla logica naturalistico - edonistica del
       principio di piacere; sono comportamenti che ci indicano che
       l'essere umano è attratto spaventosamente da un godimento
       che è al di là del principio di piacere, che l'essere umano è -
       appunto - un " essere di godimento".
       Senza l'idea che l'essere umano sia un essere di godimento, la
       clinica di cui si occupa la psicoanalisi resta davvero
       inesplicabile.  (…)



                     Massimo Recalcati   da   Elogio del fallimento


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