giovedì 21 febbraio 2019

QUASIMODO A SIBILLA 5


Udine    13 Marzo 1936

(…)Gentilissima Signora Sibilla,
    non tento neanche di giustificarmi perché sono perfettamente
   convinto che il mio modo di agire è assolutamente imperdonabile
  Se la mia coriacea epidermide fosse capace di diventare scarlatta,
  la mia faccia dovrebbe essere - alla vista della data della Sua
  ultima lettera - per lo meno rosso fuoco dalla vergogna. Non ho
  nemmeno il coraggio - questa volta - di chiedere alla Sua grande
  bontà di voler passare sopra questa mia enorme sconvenienza.
  Dal giorno in cui ho rivisto Virgilio a Milano, quando sono stato
  appositamente a trovarlo dopo essere stato a Roma da Lei, non ne
  so più niente. Anzi, veramente so che sta bene perché così ha
  scritto Ettore ai miei.
Virgilio quest'anno non ha scritto neanche ai vecchi la tradizionale
 cartolina di auguri per Natale e Capodanno.
 Forse lei potrà darmi delle notizie più dettagliate di quelle in mio
 possesso!
 E mi farà cosa gradita se vorrà darmele unitamente a quelle
 riguardanti la Sua salute, ch'io spero siano ora ottime.
 Cordiali saluti

                                                dev.mo
                                          V. Quasimodo   (…)


                          Salvatore Quasimodo  da    A Sibilla


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