Amare da non conoscere più una stagione..
AMARE DA PERDER LA RAGIONE
Amare da non sapere che dire
Da avere solo te come fine
Da non conoscere più una stagione
Se non per il dolore di partire
Amare da perder la ragione.
Sei sempre tu che ricevi la ferita
E' sempre il tuo lo specchio spezzato,
Mia povera felicità mia gracilità
Che viene trascurata e disprezzata
In ogni corpo martirizzato.
Amare da perder la ragione
Amare da non saper che dire
Da avere solo te come fine
Da non conoscere più una stagione
Se non per il dolore di partire
Amare da perder la ragione.
La fame la fatica il freddo,
Tutte le miserie del mondo,
E' grazie al mio amore che ci credo
In esse questa croce mi concedo
E sulle loro notti la mia fondo.
Amare da perder la ragione
Amare da non saper che dire
Da avere solo te come fine
Da non conoscere più una stagione
Se non per il dolore di partire
Amare da perder la ragione.
***
ELSA
Mentre parlavo la lingua dei poeti
Lei s'è addormentata dolce e quieta
Casa d'ombra nel cavo della vita
Fioca lucerna nl verde dei mirteti
Nel riposo la guancia ritrova primavera
O corpo adagiato in un sogno di tela
Cielo dei suoi occhi all'ora della stella
Sotto la pelle sangue giovane dimora
Ecco perché il versante delle fiabe narrate
Seguendo lo sa Dio quali segni lontani
E sono sempre il ballo la neve gli slittini
Ha raggiunto la notte fra le braccia adorate
Vedo muover la mano La bocca E a me stesso
Dico che è come i gradini del silenzio
Sfuggevole di tutta la sua infanzia
Nel paese segreto proibito al mio accesso
Amore ti supplico per noi congiuntamente
Per la mia gelosia lacerante e sconvolta
Non andare lontano sulla china prescelta
Accanto a te mi sento un salice piangente
Il sonno dei tuoi occhi di paura mi assale
Mi rodo il cuore per quel cuore che ascolto
Fermati amor nel sogno e nel tragitto scelto
Rendi stupendi la tua coscienza e il mio male.
***
GLI OCCHI DI ELSA
Sono così profondi i tuoi occhi che piegandomi a bere
Ho visto tutti i soli venire a rimirarsi
Tutti gli afflitti gettarvisi per suicidarsi
Sono così profondi i tuoi occhi che smetto di ricordare
All'ombra degli uccelli è turbato l'oceano
Poi gli occhi tuoi che mutano col tempo che sale
L'estate taglia agli alberi la nube sul grembiale
Il cielo non è mai blu come lo è sul grano
I venti invano scacciano dell'azzurro le sciagure
Più chiari di lui i tuoi occhi se una lacrima vi è brillata
Gli occhi tuoi ingelosiscono il cielo della schiarita
Mai il vetro fu più blu che nelle sue rotture
Madre dei sette dolori tu bagliore liquefatto
Sette spade han trafitto il prisma dei colori
Il giorno è lancinante più di tutti i dolori
L'iride forata di nero più blu di essere in lutto
Gli occhi tuoi nel dolore aprono breccia doppia
Per cui si riproduce il miracolo dei Re
Che videro col cuore fremente tutti e tre
Il manto di Maria appeso sulla greppia
Basta una sola bocca al Maggio delle parole
Per tutte le canzoni e tutte le afflizioni
E' poco un firmamento con le stelle a milioni
I tuoi occhi e i loro segreti gemelli son quello che ci vuole
Il bimbo affascinato dalle immagini belle
Spalanca i suoi occhi non così a dismisura
Come quando li fai grandi non so sei sincera
Si direbbe che la pioggia apra selvagge corolle
Che nella lavanda i bagliori hanno nascosto
Dove insetti disfanno i loro amori violenti
Sono preso nella rete delle stelle filanti
Marinaio che muore in mare in pieno agosto
Ho estratto questo radio dalla plecbenda
Bruciandomi le dita a quel fuoco proibito
O paradiso ritrovato e cento volte perduto
Gli occhi tuoi sono il mio Perù la mia Golconda la mia India
Avviene che una sera d'inverno si spezza
Su scogli che i naufraghi hanno fatto avvampare
Io vedevo brillare al di sopra del mare
Gli occhi di Elsa gli occhi di Elsa gli occhi di Elsa.
Louis Aragon da La Diane française
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