giovedì 14 febbraio 2019

LA NOSTALGIA FERITA 4



(…) La nostalgia,  l'immergersi nelle acque inquiete della nostra
       vita emozionale, è un'esperienza che talora siamo noi a
       ricercare, sfuggendo alle consuetudini e alle divagazioni della
       nostra vita quotidiana, e talora rinasce improvvisa sulla scia
       di un'immagine, di una lettera, di un libro, di una fotografia, di
       un ascolto musicale, di un paesaggio, di un incontro, e talora
       di una parola. La nostalgia ci parla della tendenza
      - galleggiante in ciascuno di noi - a ridare un senso al passato,
       alle esperienze che sono state fatte in passato, e a non lasciarle
       morire. Rinascono - in particolare - i valori lontani e vicini
      dell'infanzia,dell'adolescenza che ci aiutano a liberarci, almeno
      in parte, dalle incrostazioni che l'avanzare dell'età trascina con
      sé, o almeno rischia sempre di farlo.
     Vorrei augurarmi che questo mio discorso sulla nostalgia riesca
     a testimoniarne i vasti orizzonti tematici,e le profonde risonanze
     emozionali ed esistenziali che essa ridesta in noi: negli abissi
     della nostra interiorità. Di solito dimenticata e banalizzata, la
     nostalgia ci aiuta a vivere, a ricostruire il tempo vissuto nella
     sua unitaria circolarità di passato, presente e futuro, a far
     sgorgare dalla memoria ricordi dell'infanzia e dell'adolescenza,
     ma anche della giovinezza e di altre stagioni della vita, che
     rimuovono la ruggine lasciata dal trascorrere febbrile e fatale
     degli anni. La nostalgia fa sgorgare dalla memoria tempi e
     luoghi dell'anima, colori e sfumature del passato, ricoperti dall'
     oblio e anelanti a rinascere, a essere rivissuti nelle loro
     luminose parabole semantiche. La nostalgia - certo - ha come
     sua premessa l'inclinazione alla meditazione e all'
   interiorizzazione delle esperienze che la vita ci fa fare,ed esprime
   il desiderio di non lasciar morire in noi il passato con le sue
   ricchezze e le sue ferite, ridonandogli una vita nuova, una linfa
   spumeggiante, che non può non aprirsi nello stesso tempo al
   presente e al futuro. La nostalgia, le inquietudini dell'anima, che
   le si accompagnano, rendono la nostra vita più sensibile ai valori
   perduti dell'adolescenza e della giovinezza che sono in noi,
   consentendoci di immedesimarci in quelle degli altri. Insomma,
   questo mio cammino ha risonanze che vorrei nutrire di valori che
   si rispecchiano nei vasti territori della cura che -in psichiatria -
   non può mai fare a meno di ascolto e di dialogo.  (…)


                        Eugenio  Borgna   da   La nostalgia ferita

Nessun commento:

Posta un commento