(…) Una giornata d'autunno, un paio di anni fa. Se questa sia la
tomba o solo un monumento eretto sul luogo della tragedia,
non lo so. E' qui che Kleist e la sua amante, Henriette Vogel, si
sono suicidati. Alte querce dalle foglie dorate, a sinistra il
Kleiner Wannsee, un vaso di piccoli astri e un cartello con un'
ammonizione ai posteri:" Qui ha cercato pace l'inquieta anima
del poeta. Rispetta dunque la natura che lo circonda
amorevolmente."Il testo successivo è un po' meno schubertiano:
" Spazio verde protetto. Legge del 3.11.1962 ". Prima di venire
qui ho riletto le pagine degli ultimi giorni, le lettere che si
sono scritti. Lieux de mémoire, così lo storico francese Pierre
Nora ha definito luoghi come questo, e ha ragione. Si desidera
pensare qualcosa, ma non si sa bene cosa. I due morti e il
loro istante di passione sono ormai irraggiungibili, e forse
tutti i nostri impotenti pensieri confluiscono in quell'unica
parola usata tanto spesso dal poeta e che è quasi diventata
solo sua.
" I personaggi di Kleist non emettono un sospiro quando
rimangono senza parole, ma quando ne hanno accumulate
così tante dentro di sé da non riuscire più a parlare.
Desiderano dire tante cose contemporaneamente, da non
poterne più esprimere nessuna. Allora l'azione viene per un
istante minata da un silenzio quanto mai eloquente. " . (…)
Cees Nooteboom da Tumbas
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