lunedì 28 dicembre 2020

L'UOMO SULL'ALBERO



                                                                           Mark  Strand



Sedevo tra i rami freddi di un albero.

Ero senza vestiti, soffiava vento.

Tu eri lì sotto con un cappotto pesante,

il cappotto che hai adesso.


E quando l'apristi, scoprendo il petto,

tarme bianche presero il volo, e ciò che dicesti 

in quel momento cadde a terra in silenzio,

la terra ai tuoi piedi.


La neve scendeva dalle nuvole sin nelle mie orecchie.

Le tarme del tuo cappotto volarono nella neve.

E il vento, sotto le mie braccia, sotto il mento,

piangeva come un bambino.


Non saprò mai perché

le nostre vite volsero al peggio, e neanche tu.

le nubi mi affondarono nelle braccia e le braccia

si sollevarono. si sollevano ora.


Oscillo nell'aria bianca invernale

e lo strido dello storno mi si stende sulla pelle.

Un campo di felci mi copre gli occhiali:li pulisco

per poterli vedere.


Mi giro e le foglie mutano colore con me.

Le cose non sono solo se stesse in questa luce.

Tu chiudi gli occhi e il cappotto

ti cade dalle spalle,


l'albero si ritrae come una mano,

il vento si adatta al mio respiro, ma nulla è certo.

La poesia che mi ha rubato queste parole dalla bocca

potrebbe non essere questa poesia.



                       Mark  Strand   da   Motivi per muoversi ( Trad. Natàlia Castaldi ) 



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