Se l'asse cede, se la
voce affonda,
c'è qui
nell'aria, la
parola - ramo
che ci tiene.
***
Le mie, le tue
labbra, sono
feritoie
dove cadono
monete, chiavi
di porte che
si aprono altrove.
***
Quando la bocca
sputa la parola,
c'è un tempo, un
" tra me e te"
che è una zolla
affettata dalla lama,
verme che poi
ritrova vita.
***
Mi si vede solo
in controluce,
materia come
chiara d'uovo,
patina gocciolata
dalla crepa
un alfabeto braille
d'ossa che vogliono
uscire.
***
Tu racconti dell'erba
travolta, della piuma
incastrata alla
finestra, della pioggia
raccolta dentro
l'orecchio
( e il silenzio - qui -
perde peso ).
Elisa Biagini da La crepa
Nessun commento:
Posta un commento