NONOSTANTE I MIEI SFORZI LE MIE PREGHIERE SI SONO TRASFORMATE IN MINACCE
Padre divino non posso fingere
di non avere paura di rivederti
ma credo che quando sarà l'ora
il mio coraggio si gonfierà
come un cowboy di spugna
immerso nell'acqua. Il mio padre
terreno era molto più coraggioso di me -
è venuto in America e non conosceva
l'inglese se non i testi dei
Rolling Stones e come dire grazie
a Dio. La sua bontà finirà sul
mio conto, e se sì quanto presto?
Mi dispiace di aver ignorato la
miriade di segni, che ora sembra
evidente come la testa di un falco
su di un piatto vuoto. Io continuo
a svegliarmi sul fondo di piscine
il pelo dell'acqua a riflettere tutto ciò
che mi manca di più: i bicchieri di
whisky, le pillole, l'oleandro di
mia madre, che era dolce e
sempre verde, ma tossico in
ogni sua parte. So che è stato stupido
nasconderti ciò che ti nascosi;
ti hanno sempre incantato
le mie debolezze. Immagino
ti sia stancato di tutto quel
tuo fare, come un virtuoso
che cerca di non distruggere il
proprio flauto sulla scena. E in
fondo i miei peccati erano religiosi:
due pesche rubate da un
banchetto, così dolci che ho
assaggiato anche i pezzi rimasti
tra i denti. So che non è una
ragione, ma il solo pensiero di quelle
pesche ora mi fa venire l'acquolina.
Penso alla notte che passai a letto
leggendo Dream Songs all'amante di
un altro uomo - arrivammo fino a
" a green living / drops
limply " prima di ritrovarci
tra noi avvinghiati, il gatto
ancora addormentato ai nostri piedi.
Concedimi questi tesori, Signore.
Il tempo distruggerà ciò che non
si spiega - anche il tempo, anche te.
***
SCUSE
Signore, desideravo essere impotente,
senza sesso come una virgola, tranquillo
come cotone che galleggia in uno stagno. Invece
mi sono lanciato nelle passioni come tigre
spicca il balzo dall'orlo
del mondo. I miei antenati lanciavano ossa
dai cannoni e dove atterravano avrebbero
costruito casa. Questo per dire che sono nato
re del nulla, tirato fuori dal nulla come una carota
sgusciata dal terreno. Sto ancora imparando
le regole di casa: non ferire qualcosa che
possa sorridere, non trattenere dolore che non sia
il tuo. La mia prima volta - braccia
scure, labbra carnose, intensa come uno sparo -
ci abbandonammo l'uno nelle cosce dell'altra.
Lei disse duset daram, mano
tanta bezar - Ti amo, lasciami
sola. Vedi? Così torno di nuovo a
riaprire ferite. Dovreste espormi
in un museo. Starei lì in posa
come un brutto evento storico,
sorridendo alle macchine fotografiche
come monito nella sola retorica della
vittima. Da bambino strappai via
dal mio primo Qu'ran le cento e
nove pagine sull'inferno.
Signore generoso e rigoglioso,
potrei sentirti dietro i miei occhi
e sotto la mia lingua, darmi la scossa
ogni notte come una vecchia batteria.
Cosa mi sarebbe mancato senza l'inferno? Ora
che ti ho succhiato a fondo come un pollice,
a malapena mi prenderei il disturbo di
presentarmi. Saprò mai quando
il mio lavoro sarà finito? Ora sono quasi
pronto per mostrarti il casino che ho fatto.
Kaveh Akbar Inediti
Ma sono state scritte in italiano? - non sembra...
RispondiEliminaInfatti : la traduzione è di Alessandro Brusa.
RispondiEliminaConfesso che sono un po' inadempiente nel non riferire il nome del traduttore ( perché un buon traduttore fa la differenza ), ma non l'ho fatto finora perché - non essendomi sempre disponibile - lo ometto.
Ma è un errore che hai fatto bene a rimarcare.
Grazie della visita.