(...) Miriam " Zenzi" Makeba nasce a Johannesburg il 4 Marzo 1932 e passa i primi sei mesi della sua vita in carcere: la mamma, per sbarcare il misero lunario, ha venduto birra artigianale fatta in casa ma, visto che ogni attività commerciale è proibita alla popolazione nera, viene arrestata e portata in galera insieme alla neonata. Dentro o fuori da una prigione, la vita è ugualmente durissima per la " black community " nel Sudafrica dell'apartheid: un sistema brutale che ha costretto per decenni le persone che erano nate in quella terra a vivere come prigioniere in casa propria. Delle leggi severissime regolavano l'esistenza dei nativi, vietando loro praticamente ogni libera attività e costringendole ad abitare in zone circoscritte, dovendo esibire un " passaporto" speciale per entrare nel territorio dei bianchi. C'erano addirittura fontanelle e marciapiedi destinati esclusivamente alla popolazione africana, che abitava quei territori dalla notte dei tempi e ora veniva umiliata da una segregazione razziale molto simile a una totale schiavitù. Ogni associazione politica era preclusa e l'istruzione era fortemente disincentivata: un'organizzazione crudele che obbligava i neri ad assoggettarsi ai lavori più umili. Miriam, fin da piccola, non può che fare la serva per le famiglie dei bianchi, ma ha una passione che le scalda il cuore e che l'aiuterà a sopravvivere nei momenti più duri: la musica. Zenzi è dotata di una voce incredibile e, come racconta in un'intervista : " non mi ricordo quando ho iniziato a cantare, potrei dire da sempre: in Sudafrica tutti abbiamo sempre cantato le cose che ci succedevano, specialmente quelle che ci ferivano ". (...)
Serena Dandini da Il catalogo delle donne valorose
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