mercoledì 30 dicembre 2020

IN COMODE RATE ( Non è l'amore che va via )

 


                 
                                        Per provare un po' d'amore, provo a restare...




Ogni giorno perdo tutto

e tu con me

e te;

e si sfuocano

le colazioni,

si induriscono

i biscotti al burro;

perdo il quadro

che ride e vive,

la cornice delle tende,

le verità stupende

che non ho detto e

la stupidità

di avere paura.

Perdo tutto, ogni giorno:

la pelle nuova,

la ruga che ho sorriso,

la ruga che ho pianto,

la voce,

la mia e la tua,

il coro che sono,

l'assolo.


Perdo parole

che avremmo potuto dirci,

non dirci,

dire meglio.


Perdo possibilità

e una possibilità,

il ritmo del respiro,

la pazienza,

le sementi di un'idea.


E perdo le facce degli altri

in strada,

la mia su una vetrina buia.


Ogni giorno perdo

uno scorcio

carico di sole,

e la mia età

salda,

che mi àncora alla terra

come un macigno 

o una nascita,

che mi seduce

e trascina,

che tracima;

perdo la speranza che

esonda sulla mia fretta,

sulla mia calma.


Perdo

il miracolo di un giorno,

l'elemosina del tempo,

lo scialacquìo degli attimi

con la risacca magra

di qualche

felicità.


Ogni giorno perdo tutto:

il significato,

la velleità del buio

e gli abbagli,

la vastità sul bivio

e l'ombra lunga

degli sbagli,

le rime,

le rime per te,

l'amore,

la bambina che crede,

la bambina in cui credi

e un'ansia nel petto

che può fremere

e domandare

e guardare

e regnare ogni giorno

mentre perde.

E perde tutto.


Perdo giurisdizione

ed emozione;

si consuma,

si annebbia,

sbraita come un fumo

la mia vita,

che ogni giorno perde me

mentre perdo tutto.


Perdo il timpano dolce

sotto le voci affettive

che sono un'ala,

a curarmi,

o macerie.


Ogni giorno,

 poi,

mi sveglio -

se mi sveglio -

e tutto, 

tranne te,

e tu con me,

ritrovo.



                                              ***


Guardo in fondo,

se arriva del nero,

se è sera,

sei tu;

se ciondola e guarda lontano,

se cerca, scandaglia,

esclude e continua,

se ha freddo,

sei tu.

Se ho freddo

sei tu.


Se muove la testa

ma non attraversa,

se scarta lo spazio, 

lo nuota,

se transita i miei intransitivi,

se legge e capisce,

sei tu.


Se si avvicina,

sei tu,

se saluta,


sei proprio tu.


Se brucia,

sei tu,

se esce dal petto,

si scioglie,

se sorrido,

sei tu;

se tremo,

se le gambe...


Se brillo,

se le labbra,

se ti appoggi,

sei tu;

se non è vero,

sei tu;


se sogna, se resta,

se aspetta, ti chiama,

se t'ama


sono io.



                                                ***


Io provo dolcezza, per te

e attesa, io provo mele

( le renette ),

nel cestino

il midollino,

e ronzìo di biciclette,

io provo per te il camminarti accanto,

in strada,

soppesarti l'accento,

io provo regioni;

provo casa tua, per te,

provo tua madre;

io provo stupore

a trovarti davanti,

che sia tu finalmente,

io provo fili d'erba ( da provare

a suonare ),

provo miele di castagno

e castagne lustre provo,

che escono fredde dalla scorza spinosa;

io provo che ti provo e non ti imparo,

e provo

a volerti bene,

 farfalle e falene,

provo domani per te,

non provo ieri:

come nuova;

provo foto da scattare

e poi fartele vedere,

provo pro

e niente contro,

provo proroghe e promesse,

pronomi personali,

prodigi occasionali,

prosecchi e privilegi e provo

la tua ruga così attenta,

così ritta a non far male,

provo carezze,

provo vieni,

pro -

cediamo;

provo poesia e se è presto,

troppo presto, per provare

un po' d'amore,

provo a restare, ché qualcosa -

fosse anche in prosa  -

ci accadrà.



                                          Beatrice Zerbini   da   In comode rate



4 commenti:

  1. Mi piace la Beatrice. Mi piacciono queste comode rate, questo mettere in mezzo tutto, l'arrampicarsi sul fatto e sul da fare; le sensazioni comuni, un tenersi per mano, il provare a coniare presentimenti nuovi, anche solo provare e basta, un po' per volta, tanto il tasso è fisso.

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  2. A me queste" comode rate" ( tra l'altro titolo ironico e azzeccatissimo ) danno giusto l'idea di come viene vissuto perlopiù l' amore oggi : proviamo.
    Peccato che dentro tutta questa gratia et abundantia , per una coppia il tasso non sia sempre fisso.
    E la " variabile" sono i figli.

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    1. Forse è il non averne a farmi parlare a sproposito, ma anche a salvarmi.

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  3. Non è " sproposito ", ma la vita è diversa e anche i punti di vista...

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