domenica 6 dicembre 2020

LA VITA MERAVIGLIOSA DI PATRIZIA



                                                        Trasformavo il dolore in colpa mia...



Cosa non devo fare 

per togliermi di torno

la mia nemica mente :

ostilità perenne alla felice colpa di esser quel che sono,

il mio felice niente.



                                            ***


Ma prima di morire

forse potrò capire

la mia incerta e oscura condizione.


Forse per non morire

continuo a non capire

sicura in questa chiara confusione.



                                             ***


Io guardo il cielo, il cielo che tu guardi

ma io non vedo quello che tu vedi.

Le stelle se ne stanno dove sono,

per me luci confuse senza nome,

per te costellazioni nominate

prima che il sonno scioglierà il tuo ordine.

Ah, sognami senza ordine e dimentica

i tanti nomi, fammi stella unica:

non voglio un nome, ma stellarti gli occhi,

esserti firmamento e vista chiusa

oltre le palpebre, splenderti nel buio

tua meraviglia e mia, immaginata.



                                            ***


Per due ore ho camminato in compagnia

per due ore ho raccontato del mio amore.

Per prendere respiro mi fermavo

spostando da me al cielo l'attenzione.

Grande architetto delle mie parole,

trasformavo il dolore in colpa mia.



                                          ***


Se posso perdonare, allora devo

riuscire a perdonare anche me stessa

e smetterla di starmi a giudicare

per come sono o come dovrei essere.

Qui non si tratta di consapevolezza

ma è la superbia che mi tiene stretta

in una stolta morsa che mi danna.

Eccomi qui infatti dannata a chiedermi

che cosa fare per essere perfetta.


Tenersi all'apparenza, forse descrivere

soltanto cose in mutua tenerezza.



                                          ***


CONTINUAZIONE DELL'EDEN


L'originale comunque non lo voglio,

non voglio stare dove ogni momento

se sbagli possono cacciarti via.

Lo preferisco falso e permanente

dove la legge la decido io.

Abolirò memoria e nostalgia,

non ci sarà intenzione né immaginazione,

ma un'aria mite e ferma che acconsente:

si morirà per noia, dolcemente.




                   Patrizia  Cavalli   da      Vita  meravigliosa



2 commenti:

  1. A volte siamo proprio i migliori nemici di noi stessi
    Non c'è che dire
    😀

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  2. Verissimo ( bella l'espressione! )
    Ma considera la sottile ironia dell'autrice: non si spiega la sua poesia se non si tiene conto di questo ( puoi leggere altri testi postati in questo sito ).

    Felice Domenica!

    RispondiElimina