CECITA'
la sua vita infamante
nella sua nuda visione
non contemplò il bivio
altro dal proprio male
e non aspettando il pianto
l'impulsante s'appiccò...
tacque ogni bava d'aria
e s'annullò l'istante
intorno, nell'arida terra
s'aprirono bocche scure
un corpo spasimante
e senza lingua.
***
IL MALE
ma il male, quel male
aveva ormai il suo nome
e l'aggroviglio interno
soffocato nel passo
ora aveva le requie
nel corpo disdetto
ma il suo nome era il nome
dicibile " maledetto"
scagliato come un sasso.
***
LA DISPERAZIONE
la nuda disperazione
non vede l'ora dopo,
lo spazio della ragione
il tetro orto copre
tutto il corpo colpevole
che corre alla rovina
né gli è dato l'inciampo
in una pozza d'acqua
il lampo della mattina.
***
LA DONNA - MADRE
solo la donna-madre
sotto la croce sente
( com'è aspra la scena! )
che il dolore più grande
è per chi non è salvo
( com'è cupa la pena! )
eppure il Figlio va
nella sua verità
( il lume non è spento! )
eppure si dispera
e nulla la consola.
***
LA MADRE - madre
nel suo pianto s'ammuta
e la pietà s'impietra
nell'altra rivelazione
la misericordia divina
ha bisogno dell'ora
prima della morte
perché chi ha peccato attenda
il suo sguardo mite
la sua mano tesa.
Eugenio De Signoribus da L' altra passione ( Giuda: il tradimento necessario? )
Nessun commento:
Posta un commento