Si scrive sul vuoto e sull'assenza,
assorbiti dal silenzio friabile di ricordi
decomposti che prendono alla gola,
nella frana del tempo che tutto divora
e trasforma, cercando la propria voce
e l'altrui orma nella terra impastata
di buio, dove ogni cosa ormai tace.
Si scrive, ed è una lotta con l'ombra
che sempre sfugge e sempre ci minaccia
presi da un'onda che lascerà una traccia.
***
Considera quel che è stato consumato
il tempo perso e quello passato
per trovare una coerenza dell'insieme
un luogo, un viso, qualcosa che tiene
ancora legati a ciò che siamo stati,
il nostro allora fatto di ricordi usati,
fantasmi logori che ancora infestano
la mente, ci scorrono nel sangue,
e parlano un frastuono di altre lingue.
Poi, quando il fuoco avrà ingoiato tutto,
saremo estinti, saremo cenere,
saremo linfa per un nuovo frutto,
limpida e chiara a disegnare
nuove trame, rovescio esangue
che si apre alla domanda,
riflesso implicito che svela
una presenza, nudo paesaggio
di cui non si può fare senza...
***
Siamo qui per ritrovarci
dove l'inverno sa di primavera
e ogni cosa ha una fissità senza
tempo che consegna enigmi.
Animali immobili nella savana
e rocce incise dai millenni,
l'albero nudo nel sole e nel vento
e la donna che non dice, remota.
Ma dove la luce è più forte, anche
l'ombra è più densa e profonda.
***
Tienimi nei tuoi pensieri,
soltanto così mi sentirò di essere
- ancora - un cuore vivo che possa
osare l'insistenza del battito
e lasciare l'inerzia
al sasso trascinato dalla corrente
sul margine della risacca.
Nessuno può restare a terra
in assenza di gravità.
***
Il futuro ha orizzonti limitati,
nessuno di noi può pensarsi
separato e in altro luogo,
ma, anche se poi la vita avrà il suo corso,
saremo sempre gli amici che siamo stati.
Giovanna Rosadini da Fioriture capovolte
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