Non si piange dagli occhi il pianto vero...
Il cuore sanguina, si perde il cuore
goccia a goccia, si piange interiormente,
goccia a goccia, così, senza rumore,
e lentamente, tanto lentamente,
si perde goccia a goccia tutto il cuore
e il pianto resta qui, dentro la mente:
non si piange dagli occhi il pianto vero
è invisibile, qui dentro il pensiero.
***
Dio, ti scongiuro, prendigli la mente,
non torturare un cuore torturato,
oh fa presto, fa' che non senta niente,
che è insanguinato, cateterizzato,
piagato... finisci pietosamente
l'opera che da tanto hai cominciato,
salvalo dall'angoscia, salvatore,
e fammi grande come il mio dolore!
***
Io sono qui e ascolto il tuo ansimare
che mi ha scavato un solco sopra il cuore.
E guardo, io sopporto di guardare
la tua vita, la tua vita che muore...
e ti porgo la garza da succhiare.
Oh padre mio, padre del mio cuore,
dell'essere mio, dell'essere in me
oh quanta parte muore insieme a te...
***
Oh, prima ch'io ritorni là con te,
fammi avere qualcosa da portare,
un piccolo qualcosa dentro me
e non quest'ansia sola, e questo ansare.
Fa' che possa portarti dentro me
qualcosa perché possa ritornare
e dirti : " Padre, vedi che ho vissuto;
in me il tuo cuore , no, non si è perduto ".
***
Ecco, papà, io non so dare un nome
a questa nebbia che mi fuma intorno
e che mi nasce dentro e non so come
e mi impedisce la luce del giorno,
e senza nome vivo nel tuo nome,
nella tua luce che non fa più giorno
dal millenovecentonovantuno,
dal due dicembre, al sole di Belluno.
Patrizia Valduga da Requiem
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