venerdì 2 febbraio 2018
AFFETTI E CANCRO 2
(...) Oltre che suggerire l'ipotesi che il tumore possa costituire un
programma suicidale, sostanzialmente depressivo, messo in
atto da persone che preferiscono subire violenza anziché farla,
l'attuale ricerca sui significati psicologici del tumore, si
incontra con un dato molto importante, concernente le malattie
psicosomatiche in generale.
I miti dell'anima, sia quelli greci che quelli cristiani, ci dicono
che essa può salire verso l'alto oppure scendere verso il basso.
Tale rappresentazione delle vicende dell'anima, che gli uomini
hanno sognato per millenni, può essere ora non più " sognata",
ma " pensata " , tradotta cioè in termini clinici.
Nascendo al di dentro di noi sotto forma di affetti, la nostra vita
psichica può aprirsi la strada verso l'alto e incamminarsi verso
la simbolizzazione - espressa dal sogno, dalle fantasie e dai
pensieri " vivi" - oppure, anziché incamminarsi verso l'alto, la
nostra vita psichica può scendere verso il basso. Anziché
tradursi in processi di simbolizzazione, essa può " evacuarsi"
dentro il corpo. In questa prospettiva acquista importanza la
capacità di elaborare la depressione. Come tutte le malattie
psicosomatiche, il tumore sembra coesistere con l'incapacità di
simbolizzare le nostre emozioni e i nostri affetti, traducendoli in
pensieri " vivi". Tale crisi può allora tradursi nella caduta degli
affetti, vale a dire dell'anima, nel corpo.
In questa prospettiva, la ricerca sui problemi psicologici
coinvolti nel cancro può aprire la strada verso possibili pratiche
psicoterapeutiche. Anche se queste pratiche sono ancora tutte
da scoprire, si può dire che - influenzando la qualità delle
produzioni simboliche della mente, si può far risorgere l'anima
dal corpo - nel quale è caduta - per permetterle di riorganizzare
la speranza. La teoria mitica dei tumori si propone - dunque -
anche un possibile scopo terapeutico . (...)
Franco Fornari da Affetti e cancro
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