martedì 13 febbraio 2018

FRAGILE COME UN MASCHIO



          " Nella vita abbondano i maschi, ma scarseggiano gli uomini" ( Bette Davis )


(...) I maschi non sono forti come vorrebbero apparire né come le
      donne vorrebbero che fossero. I maschi sono - anche e
      soprattutto - fragili. E sono stati educati a temere la fragilità
      come un segno di debolezza,di impotenza, di inadeguatezza.Ma
      hanno oggi una possibilità: indagare, accettare e riconoscere
      quella fragilità.  Scoprire la " forza" della loro fragilità per
      riconoscersi e cambiare profondamente. Il loro cambiamento è
      necessario per modificare alla radice la società tutta. Infatti,nel
      cuore dei maschi, quella nascosta, rinnegata fragilità ( quel
     " vizio d'origine" che li costringe a raccontare di essere nati dal
      fango, primi nella mente di Dio, per far nascere - poi - la donna
      da una loro costola, da un " osso" che la rende invero così
      resistente! ) , s'è fatta, nel corso del tempo - troppe volte -
      luciferina invidia, paura delle donne e della loro potenza,
      competizione costante con gli altri maschi, ambivalenza, senso
      di inadeguatezza, arroganza, bisogno di dominare,sottomettere,
      ferire, S'è fatta dispotismo, crudeltà, abbandono, perversione,
      violenza, rapinoso diritto a giudicare e gestire la vita, ma
     - soprattutto - a decretarne la morte per se stessi e per gli altri.
      S'è fatta oppressione e si è indirizzata a combattere la fragilità
      negli altri e degli altri, dei " designati" ad essere fragili: delle
      donne, dei bambini, dei deboli, dei diversi, dei perdenti.
      Ascoltare la propria fragilità può essere - allora - per i maschi,
      una liberazione; può essere il primo passo verso una
      straordinaria rivoluzione sociale e umana. Può consentire agli
      uomini di emanciparsi dall'angoscia delle sfide senza limiti,
      delle guerre, dalla perenne " misurazione dei corpi", dell'
      esibizionismo megalomane della mente e della costante
      competizione. Può far loro riconoscere l' " Invidia del Grembo
      materno", primaria grotta d'amore, uscendo dalla quale sono
      nati al mondo " maschi" e già fisicamente segnati dalla perdita
      di quel " Paradiso Terrestre", già " derubati" di quell' Eden
      originario che è il corpo della donna- madre - dea. Infatti, nella
      Grotta - Grembo della madre che per nove mesi li ospita,
      costruendo i loro corpi fino alla completezza, albergano maschi
      e femmine. Poi, quel contenitore in penombra, quel Paradiso
      Terrestre sospeso nel vuoto, in quel luogo laddove - protetti -
      ancora non sono a conoscenza della paura, della fame, del
      freddo, dell'angoscia di morte,si fa stretto.Le pareti si rifiutano
      di essere più a lungo ospitali, le acque si rompono e si nasce.
      Si nasce in tanti modi, dolorosamente o teneri, rischiosi o
      sublimi. Si nasce maschi o femmine, ma la cosa è 
      incommensurabilmente diversa. (...)


 Maria Rita Parsi  da   Single per sempre ( Storie di donne libere e felici)    
        

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