" Nella vita abbondano i maschi, ma scarseggiano gli uomini" ( Bette Davis )
(...) I maschi non sono forti come vorrebbero apparire né come le
donne vorrebbero che fossero. I maschi sono - anche e
soprattutto - fragili. E sono stati educati a temere la fragilità
come un segno di debolezza,di impotenza, di inadeguatezza.Ma
hanno oggi una possibilità: indagare, accettare e riconoscere
quella fragilità. Scoprire la " forza" della loro fragilità per
riconoscersi e cambiare profondamente. Il loro cambiamento è
necessario per modificare alla radice la società tutta. Infatti,nel
cuore dei maschi, quella nascosta, rinnegata fragilità ( quel
" vizio d'origine" che li costringe a raccontare di essere nati dal
fango, primi nella mente di Dio, per far nascere - poi - la donna
da una loro costola, da un " osso" che la rende invero così
resistente! ) , s'è fatta, nel corso del tempo - troppe volte -
luciferina invidia, paura delle donne e della loro potenza,
competizione costante con gli altri maschi, ambivalenza, senso
di inadeguatezza, arroganza, bisogno di dominare,sottomettere,
ferire, S'è fatta dispotismo, crudeltà, abbandono, perversione,
violenza, rapinoso diritto a giudicare e gestire la vita, ma
- soprattutto - a decretarne la morte per se stessi e per gli altri.
S'è fatta oppressione e si è indirizzata a combattere la fragilità
negli altri e degli altri, dei " designati" ad essere fragili: delle
donne, dei bambini, dei deboli, dei diversi, dei perdenti.
Ascoltare la propria fragilità può essere - allora - per i maschi,
una liberazione; può essere il primo passo verso una
straordinaria rivoluzione sociale e umana. Può consentire agli
uomini di emanciparsi dall'angoscia delle sfide senza limiti,
delle guerre, dalla perenne " misurazione dei corpi", dell'
esibizionismo megalomane della mente e della costante
competizione. Può far loro riconoscere l' " Invidia del Grembo
materno", primaria grotta d'amore, uscendo dalla quale sono
nati al mondo " maschi" e già fisicamente segnati dalla perdita
di quel " Paradiso Terrestre", già " derubati" di quell' Eden
originario che è il corpo della donna- madre - dea. Infatti, nella
Grotta - Grembo della madre che per nove mesi li ospita,
costruendo i loro corpi fino alla completezza, albergano maschi
e femmine. Poi, quel contenitore in penombra, quel Paradiso
Terrestre sospeso nel vuoto, in quel luogo laddove - protetti -
ancora non sono a conoscenza della paura, della fame, del
freddo, dell'angoscia di morte,si fa stretto.Le pareti si rifiutano
di essere più a lungo ospitali, le acque si rompono e si nasce.
Si nasce in tanti modi, dolorosamente o teneri, rischiosi o
sublimi. Si nasce maschi o femmine, ma la cosa è
incommensurabilmente diversa. (...)
Maria Rita Parsi da Single per sempre ( Storie di donne libere e felici)
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